Il ministro Valditara: «140 mila percettori del reddito hanno la licenza media: contro la povertà ci vuole la scuola di cittadinanza»

Il responsabile dell’Istruzione e del Merito: contro i bulli i lavori socialmente utili

Contro la povertà ci vuole la scuola di cittadinanza. In un’intervista a Libero il ministro della Pubblica Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara dice che 140 mila percettori del reddito sotto i trenta anni «hanno la licenza media, alcuni hanno fatto solo le elementari o niente. Bisogna riportarli in classe». Il responsabile di viale Trastevere dice che però a scuola è necessaria disciplina: «Ho in mente una scuola seria, che rimetta al centro l’apprendimento e l’impegno. Per farlo, è necessario ripristinare l’autorevolezza dei docenti. La parola chiave dev’essere rispetto: delle persone, degli studenti, delle cose». Per quanto riguarda la valorizzazione del merito invece «si persegue costruendo i percorsi formativi il più possibile ritagliati sul singolo, facendo emergere le abilità di ciascuno, anche introducendo docenti tutor che seguano chi ha più problemi ma pure chi va più veloce e magari in classe si annoia. Importante è che la scuola sappia orientare lo studente a fare le scelte formative giuste».


I bulli ai lavori utili

Il ministro spiega che il 25% dei ragazzi lamenta di essere bullizzato sistematicamente. E contro il fenomeno Valditara vuole ricorrere ai lavori socialmente utili: «Sono sempre più diffusi atteggiamenti aggressivi verso i docenti da parte di genitori. Anche qui dipende dalla crisi della autorevolezza sociale della figura del docente, e dalla assenza di una cultura del rispetto». La scuola, rileva il ministro, «è ritornata classista. Io la voglio aperta e mobile. Oggi il 58% dei ragazzi italiani va al liceo, mentre in Svizzera e Germania ben l’80% dei ragazzi fa apprendistato o frequenta scuole tecniche e professionali. Noi abbiamo svalutato la formazione tecnica, ritenendola di seconda categoria, quando invece è il pilastro del sistema produttivo. Bisogna farla diventare un canale formativo di Serie A. Costruendo una filiera unica che vada dalla formazione fino all’istruzione tecnica superiore, parallela all’università e che renda anche questo tipo di insegnamento di alto livello».


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