Sanzioni Usa contro l’oligarca russo Potanin: chi è il re del nichel vicino a Putin

Il Dipartimento del Tesoro statunitense: «Le sanzioni di oggi inibiranno ulteriormente la capacità del regime di Putin di finanziare la sua orribile guerra contro l’Ucraina»

Gli Stati Uniti tornano a colpire gli oligarchi russi vicini al presidente Putin con nuove sanzioni. L’ultimo a finire nella lista è stato il magnate Vladimir Potanin. Il Dipartimento di Stato statunitense ha imposto sanzioni a Potanin, uno degli uomini più ricchi della Russia e storico magnate del nichel fin dai tempi di Boris Eltsin. Ma nella lista di persone colpite da sanzioni, secondo quanto comunicato dal Dipartimento del Tesoro in una nota ufficiale, ci sono anche la moglie di Potanin, Ekaterina Viktorovna Potanina, oltre ai figli Ivan Vladimirovich Potanin e Anastasia Vladimirovna Potanina. «Gli Stati Uniti – si legge – si impegnano a lavorare a fianco di alleati e partner per imporre ulteriori forti misure contro il presidente Putin e i sostenitori dell’inconcepibile guerra della Russia contro l’Ucraina». Il Dipartimento ha affermato di aver imposto sanzioni anche alla banca Rosbank, acquistata da Potanin all’inizio di quest’anno, insieme ad altre 17 società nel settore dei servizi finanziari russi. «Sanzionando altre importanti banche russe, continuiamo ad approfondire l’isolamento della Russia dai mercati globali», ha dichiarato Brian Nelson,  sottosegretario al Tesoro statunitense con delega al terrorismo e all’intelligence finanziaria. «Le sanzioni odierne da parte degli Stati Uniti, insieme alle azioni intraprese dai nostri partner internazionali, inibiranno ulteriormente la capacità del regime di Putin di finanziare la sua orribile guerra contro l’Ucraina», ha concluso Nelson.


Chi è Vladimir Potanin

Vladimir Potanin, 61 anni, è il secondo uomo più ricco della Russia, oltre a essere tra gli oligarchi vicini al presidente Putin. Il suo patrimonio stimato nel 2021, secondo Forbes, si aggira intorno ai 26,4 miliardi miliardi di dollari. Potanin è stato funzionario del Ministero del Commercio dell’Urss fino al 1990. Durante la presidenza Eltsin ricoprì la carica di vicepremier. Successivamente, nel 1995, Potanin ha acquisito l’azienda mineraria siberiana Norilsk Nickel, tra le principali produttrici di nichel e palladio, due materie essenziali nel settore tecnologico e dell’automotive e attualmente ne è azionista di maggioranza. Secondo il Financial Times, Potanin è tra gli oligarchi che grazie al conflitto contro Kiev ha ulteriormente aumentato le proprie ricchezze, diventando uno degli alleati economici principale di Mosca. Secondo le stime del quotidiano statunitense, Potanin avrebbe sfruttato il suo patrimonio per acquistare partecipazioni nelle principali banche russe. Dall’inizio del conflitto si stima che il suo patrimonio sia aumentato di circa 10 miliardi di dollari.


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