Dagli Usa raffica di sanzioni contro aziende e banchieri per le annessioni di Putin. Biden: «Con Kiev per riprendere il suo territorio»

Dopo la firma di Putin ai trattati di annessione alla Russia di quattro regioni ucraine e il discorso minaccioso del presidente russo, dalla Casa Bianca garantiscono sostegno all’Ucraina «finché serve»

Dopo la firma ufficiale di Vladimir Putin ai trattati che sanciscono l’annessione alla Russia di quattro regioni ucraine, (Donetsk, Lugansk, Cherson e Zaporizhzhia), sono gli Stati Uniti a intervenire con un nuovo pugno di ferro stabilendo ulteriori sanzioni nei confronti di Mosca: nel mirino decine di società del settore tecnologico e della difesa, centinaia di deputati, dirigenti e vertici della banca centrale russa. Il Dipartimento di Stato sta imponendo restrizioni sui visti a oltre 900 dirigenti russi mentre il Tesoro sta inserendo quasi 300 deputati nella blacklist. Sanzionati anche la governatrice della Banca centrale russa Elvira Nabiullina, la sua vice Olga Skorobogatova e famigliari dei membri del Consiglio di sicurezza nazionale russo. «I dipartimenti del tesoro e del commercio imporranno sanzioni e limitazioni all’export a qualsiasi compagnia, istituzione o persona che fornisca sostegno politico o economico alla Russia per la sua cosiddetta annessione», ha fatto sapere la Casa Bianca. Tra le informazioni diffuse poi la decisione del Tesoro di punire con sanzioni 14 società internazionali che supportano la catena di forniture dell’esercito russo. Nel pacchetto di misure infine anche l’aggiunta da parte del ministero del Commercio di 57 unità alla lista che limita le transazioni commerciali: l’obiettivo è quello di restringere gli affari delle aziende Usa con quelle presenti nell’elenco proibito.


Nel discorso di Putin per l’annessione c’è stato anche l’attacco frontale agli Stati Uniti: «Sono stati il solo Paese al mondo ad aver usato le armi nucleari due volte e hanno creato un precedente», ha ricordato il presidente russo, incolpando proprio gli Usa – che «mentono come Goebbels» – per il sabotaggio del gasdotto Nord Stream. «Gli Stati Uniti condannano il tentativo fraudolento della Russia di annettere il territorio sovrano dell’Ucraina», ha detto il presidente americano Joe Biden assicurando che Washington continuerà a sostenere Kiev «con le armi e la diplomazia». Biden ha continuato a parlare dei referendum di annessione ribadendone l’illegittimità e chiarendo ancora una volta la linea degli Usa a riguardo: «Gli Stati Uniti onoreranno sempre i confini dell’Ucraina riconosciuti a livello internazionale e continueremo a sostenere gli sforzi di Kiev per riprendere il controllo del suo territorio a livello militare e diplomatico, anche attraverso il nuovo pacchetto di aiuti per la sicurezza da 1,1 miliardi di dollari annunciati questa settimana», ha sottolineato il presidente americano. La richiesta urgente della Casa Bianca a tutta la comunità internazionale poi è stata quella di «condannare l’annessione illegale da parte della Russia e di restare al fianco dell’Ucraina per tutto il tempo necessario».


La reazione di Antony Blinken

Il segretario di Stato Antony Blinken ha poi annunciato ulteriori provvedimenti da parte degli Stati Uniti, che chiederanno misure all’imminente consiglio di sicurezza dell’Onu per accertare la responsabilità russa nell’annessione non riconosciuta delle regioni ucraine occupate e nello svolgimento dello stesso referendum popolare. «I territori che la Russia ha annesso sono e restano ucraini e Kiev ha tutto il diritto di difendersi – ha ribadito Blinken parlando al dipartimento di Stato – Il nostro impegno per la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina è continuo e immutato», come quello a difesa di «ogni centimetro di territorio della Nato». Ha poi definito «disinformazione scandalosa» l’accusa di Vladimir Putin nei confronti degli Stati Uniti, artefici secondo il presidente russo del sabotaggio del gasdotto Nord Stream e ha allontanato il rischio di un ingresso in campo delle armi nucleari. «Nessuna azione russa – ha detto – suggerisce l’intenzione di Mosca di usare un’arma nucleare».

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