Roma, le bombe molotov lanciate nel parcheggio del carcere femminile di Rebibbia

La denuncia da UilPa polizia penitenziaria dopo l’evasione di sette detenuti dal “Beccaria” di Milano: «Urgente un decreto carceri»

Bombe molotov sono state lanciate durante la notte tra il 25 e il 26 dicembre nel parcheggio per il personale del carcere femminile di Rebibbia. A farlo sapere è il segretario generale della UilPa polizia penitenziaria Gennarino De Fazio, specificando che il gesto intimidatorio non ha riportato gravi conseguenze. «Sono già in corso le indagini del Nucleo Investigativo Centrale del Corpo di polizia penitenziaria», continua De Fazio. La notizia arriva a poche ore di distanza dall’evasione di sette detenuti avvenuta il giorno di Natale nel carcere minorile Beccaria di Milano. «La Polizia penitenziaria, per troppo tempo abbandonata dai governi e dalla politica “che conta”, continua a essere attaccata su più fronti», spiega il segretario della UilPa, «mentre a Milano evadevano sette detenuti del circuito ancora impropriamente definito per minorenni, visto che l’età dei reclusi può spingersi fino ai 25 anni, e venivano appiccati incendi, a Roma si attentava alla sicurezza degli operatori con bottiglie molotov lanciate nel parcheggio a loro riservato».


Un decreto carceri

L’appello urgente è per un decreto carceri che «affronti l’emergenza e potenzi la Polizia penitenziaria mancante di 18mila unità». Ma De Fazio continua: «E’ necessaria anche una legge delega per riforme complessive che reingegnerizzino il sistema d’esecuzione penale, ristrutturino il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e il Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità e riorganizzino il Corpo di polizia penitenziaria». Poi il riferimento alle promesse del governo: «Lo stesso Matteo Salvini, oggi vicepresidente del Consiglio dei Ministri, nel 2017 sottoscrisse con firma autografa in segno di condivisione e impegno un nostro documento rivendicativo: adesso è il momento di adempiervi».


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