«Per sempre uno di noi». Gli omaggi di Sampdoria e Juventus a Gianluca Vialli

Il saluto al grande campione dei due club che hanno segnato la sua straordinaria carriera sportiva

Due viaggi unici, due avventure che hanno lasciato un segno indelebile. La Sampdoria e la Juventus sono stati i due mondi di Gianluca Vialli da calciatore – le due esperienze che hanno segnato più di tutte la sua vita e la sua carriera, condite di gol, emozioni, trofei nazionali ed internazionali. E nel giorno che nessuno sperava arrivasse, quello della scomparsa del grande campione all’età di 58 anni, i due club cui è legata la sua storia sportiva hanno voluto rendere omaggio a Vialli con parole splendide, commoventi. Riportiamo di seguito il loro saluto integrale al grande campione.


L’omaggio della Samp

C’è già chi ti immagina tra Paolo e Vuja, felici di riabbracciarti ma altrettanto stupiti di rivederti così presto. Sì, presto Luca. Troppo presto. Dicono che non si sia mai pronti per salutare un compagno di viaggio e, purtroppo, è davvero così. Il tuo compagno di viaggio – come avevi deciso di chiamarlo – ti ha fatto scendere dal treno a 58 anni, strappando infame il tuo biglietto per nuovi orizzonti e traguardi. Un biglietto per la vita che, in fondo, valeva un po’ per tutti i tifosi blucerchiati.


Di strada insieme ne abbiamo fatta parecchia, crescendo e cercando, vincendo e sognando. Sei arrivato ragazzino, ti salutiamo uomo. Ti ricorderemo ragazzo e centravanti implacabile, perché gli eroi son tutti giovani e belli e tu, da quell’estate 1984, sei stato il nostro eroe. Forte e bellissimo, con quel 9 stampato sulla schiena e il tricolore cucito sul cuore. Condottiero della Sampdoria più forte, in coppia là davanti con il tuo gemello Bobby Gol. In tre parole: uno di noi.

Una percezione rimasta tale dopo aver salutato in lacrime Genova e la Sud. Proprio così: pur alzando trofei in giro per l’Europa con colori, tute e abiti differenti, Gianluca Vialli era sampdoriano e i sampdoriani erano con Gianluca Vialli. Con te, nella vittoria e nella sconfitta, nella salute e nella malattia. A Berna come a Göteborg, a Marassi il 19 maggio 1991 come a Wembley un anno e un giorno più tardi. O come ancora a Wembley ma nel luglio 2021: c’eravamo tutti in quell’abbraccio al Mancio, in quel pianto a dirotto che non dimenticheremo mai.

Non dimenticheremo i tuoi 141 goals, le tue rovesciate, le tue maglie in cashmire, il tuo orecchino, i tuoi capelli biondo platino, il tuo bomber degli Ultras. Ci hai dato tanto, ti abbiamo dato tanto: sì, è stato amore, reciproco, infinito. Un amore che non morirà, oggi, con te. Continueremo ad amarti e adorarti perché – lo sai bene del resto – tu sei meglio di Pelé. E perché, nonostante tutto, la nostra bella stagione è destinata a non finire mai. Continuerà a brillare in quel cielo cerchiato di blu su cui tu, Luca, hai firmato per sempre. «Per chi?». «Per noi!».

Alla moglie Cathryn, alle figlie Olivia e Sofia e a tutta la famiglia Vialli le più sentite condoglianze da parte della società.

L’omaggio della Juve

Che tristezza infinita, Gianluca.

Oggi, 6 gennaio 2023, arriva la notizia che speravamo di non ricevere mai. Ci lascia un campione, anzi, una leggenda, un grande uomo, un pezzo di noi e della nostra storia.

Siamo stati con te da sempre, Gianluca: da quando arrivasti nel 1992 e fu amore a prima vista. Eri uno dei primi tasselli di una Juve che sarebbe tornata, proprio con te, in cima all’Europa. Di te abbiamo amato tutto, ma proprio tutto: il tuo sorriso, il tuo essere contemporaneamente campione e leader, in campo e in spogliatoio, il tuo essere adorabilmente guascone, la tua cultura, la tua classe, che dimostrasti fino all’ultimo giorno in bianconero.

I nostri momenti più belli di quegli anni portano inevitabilmente a qualcosa che ti racconta: quell’esultanza, alla rimonta completata contro la Fiorentina nel 1994, quando tutto lo stadio era avvolto da un boato e tu no, prendesti la palla e dicesti “andiamola a vincere”. E sappiamo come andò a finire.

Quella Coppa, che alzasti al cielo in una notte tiepida di Roma, intervallando con quell’attimo infinito un pianto dirotto che iniziò al momento del rigore decisivo. E quel pianto era il nostro: dolcissimo, inarrestabile.

Ma dicevamo: siamo stati con te da sempre, e quindi anche dopo la nostra storia insieme, seguendoti con un sorriso quando portasti un inedito modello italiano in Inghilterra, in campo e fuori, e solo ora si capisce quanto fosti precursore.

E poi negli ultimi anni, combattendo con te l’ultima battaglia, commuovendoci con te quando, in forma eccellente, alzavi la Coppa dell’Europeo, guarda caso a Londra, nel 2021. E anche allora, quella Coppa la alzavamo insieme, dopo tanto tempo.

Sempre con te abbiamo sofferto, vissuto l’ansia di queste ultime settimane. E di nuovo, alla fine, ci è toccato piangere, ma questa volta non di gioia.

Non siamo originali, adesso, nel confessarti che non sappiamo come gestire un mondo senza Gianluca Vialli, sebbene sappiamo che, come siamo stati sempre con te, adesso sarai tu, per sempre, con la tua famiglia, cui rivolgiamo un forte abbraccio, e con noi.

Anche se questo non ci consola, almeno non in questo momento.

Che dolore, Gianluca.

Foto di copertina: Twitter / U.C. Sampdoria

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