Gemelli di Roma, l’intelligenza artificiale aiuterà le diagnosi dei tumori ginecologici. «Grande salto verso il futuro»

Grazie a ecografi di ultima generazione si potrà individuare la malattia attraverso algoritmi che ne suggeriranno la geometria e il tipo di distribuzione

Grazie all’intelligenza artificiale si riuscirà a diagnosticare i tumori ginecologici. Succede al Policlinico Gemelli dove poche ore fa è stato inaugurato Class Ultrasound Omic, il centro aggiornato di ecogragica ginecologica che permetterà ai pazienti di accedere a nuove tecnologie di analisi e diagnosi. A disposizione ci saranno ecografi di ultima generazione che attraverso algoritmi di intelligenza artificiale procederanno alla cosiddetta “analisi omica”, tecnica capace di prevedere il comportamento di cellule e tessuti in rapida trasformazione, con ricadute ovviamente importanti sullo studio dell’evoluzione tumorale. «Attraverso l’ecografia applicata alla ginecologia oncologica in questi anni, oltre a valutare l’estensione di malattia nei vari tumori ginecologici, abbiamo cercato sempre di più di utilizzare gli ultrasuoni per la diagnosi differenziale tra formazioni benigne e maligne in ambito ovarico, dell’endometrio, dell’utero», spiega la professoressa Antonia Testa, direttrice dell’unità di ginecologia ambulatoriale della Fondazione policlinico Universitario Agostino Gemelli e professoressa associata di clinica ostetrica e ginecologica alla Cattolica. Ma ora l’ulteriore passo avanti.


«Un ecografista esperto oggi riesce, sulla base di alcune caratteristiche, a capire con un certo grado di accuratezza, se una cisti ovarica è di natura benigna o maligna», continua Testa. «Ma abbiamo capito che, al di là di quell’immagine in bianco e nero che vediamo durante l’esame, c’è un numero infinito di informazioni, invisibili all’occhio umano, ma rilevabili dall’intelligenza artificiale, da un algoritmo cioè che considera non solo le mille sfumature di “grigio” dei pixel (la cosiddetta “intensità”), ma anche il tipo di distribuzione, di geometria, le architetture formate da questi pixel». Una nuova frontiera di ricerca che è riuscita a correlare i parametri elencati dalla dottoressa «alla natura del tessuto, alla sua genetica e struttura molecolare». A gestire il centro ci sarà il gruppo del professor Vincenzo Valentini, direttore del dipartimento diagnostica per immagini, radioterapia oncologica ed ematologia, nonché professore ordinario di radioterapia dell’università Cattolica e del dottor Luca Boldrini, uoc di radioterapia oncologia del policlinico e docente sempre alla Cattolica di Roma di diagnostica per immagini e radioterapia.


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