La vittoria di Fedez in tribunale contro Codacons: «Chiedevate un milione di euro? Col C***o!» – Il video

L’associazione dei consumatori non si arrende e annuncia già il ricorso in tribunale dopo la sentenza

Fedez vince la causa contro il Codacons ed esulta sui social. Il Tribunale di Roma ha infatti rigettato la richiesta di risarcimento avanzata in sede civile dal Codacons nei confronti del rapper, accusato dall’associazione di averla diffamata attraverso una serie di affermazioni sui social media. «Vi ricordare il Codacons che mi aveva querelato e denunciato e chiesto a risarcimento danni per oltre un milione di euro? Ecco il tribunale ha detto: Codacons chiedete un milione di euro a Federico? Col C***o! E soprattuto li ha condannati a risarcire di spese legali: 20 mila euro. Grazie Codacons!», afferma Fedez sui social ringraziando poi «i genitori che mi hanno supportato, mia moglie, i miei legali… È come se fosse una premiazione di un Oscar per me». L’Antitrust ha, inoltre, confermato a Open che da parte sua non c’è stata neanche l’istruttoria.


La risposta del Codacons

L’associazione dei consumatori, come riporta l’AdnKronos, ha commentato prontamente la sentenza. «Il Codacons rispetta come sempre le decisioni della magistratura, non solo quando sono favorevoli alle sue azioni giudiziarie». Questa sentenza «rende ancora più evidente – continua l’associazione – la necessità di intervenire con urgenza, così come richiesto anche da una recente interpellanza parlamentare, per assicurare l’uniformità di giudizio in tema di diffamazione, allo scopo di evitare che a personaggi famosi come Fedez sia consentito insultare liberamente e impunemente il prossimo in quanto considerato dal tribunale ‘aduso alle provocazioni’, mentre il Codacons (forse perché considerato più serio di Fedez?) viene rinviato a giudizio per aver definito il rapper ‘ciuccio’». Per questo motivo, ribadisce il Codacons, «proporremo appello contro la sentenza del Tribunale di Roma e, se sarà confermata la condanna del Codacons al risarcimento delle spese legali, chiederemo a Fedez di devolvere il corrispettivo in beneficenza».


Le motivazioni della sentenza

In uno dei passaggi chiave della sentenza, visionata dall’AdnKronos, si legge che «una espressione volgare, resa da un soggetto quale Fedez, aduso alle provocazioni, implica indubbiamente un effetto d’urto più limitato di quelle che comporterebbe se proveniente da personaggio solitamente composto ed autorevole». E Poi ancora: «All’interno di un canale social gestito da un personaggio pubblico di tale natura – continua la sentenza della giudice Cecilia Pratesi citata dall’agenzia stampa – ove abitualmente è in uso un linguaggio informale, si adoperano immagini ad effetto, le espressioni utilizzate, proprio perché volutamente eccessive, perdono in certo senso di potenza, e conseguentemente la loro portata offensiva affievolisce, perché un insulto, pronunciato in un contesto di tale natura, non è effettivamente idoneo a provocare un serio turbamento e men che meno a minare la reputazione di chicchessia».

Per la giudice in questo senso l’espressione «indubbiamente volgare come ‘potete andare a fare in culo‘ può assumere connotati oltraggiosi se pronunciata all’interno di un contesto istituzionale, o nel corso di dibattiti (anche online) di contenuto culturale, filosofico o politico, o ancora rivolta ad autorità costituite o a religiosi, ma può essere percepita come meramente scherzosa se pronunciata tra amici». Tempestiva la risposta del Codacons secondo cui «il Tribunale di Roma, quindi, autorizza chiunque a offendere e insultare, purché l’offesa provenga da una persona incline alla provocazione. A questo punto apriremo sul nostro sito internet una sezione dove chiunque potrà mandare a quel paese o ingiuriare amici o parenti, ma anche politici, vip, ministri, ecc., senza il rischio di incorrere in alcun reato».

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