Bimbo picchiato a Ventimiglia, l’ipotesi dei pm: «Si è lanciato dall’auto dei nonni in corsa»

Oggi l’accertamento tecnico irripetibile. Il bimbo intanto è fuori dalla terapia intensiva. Presto sarà sentito in audizione protetta

È atteso per oggi alle 10.30 a Ventimiglia, un accertamento tecnico irripetibile sulla auto Ford appartenente alla nonna (e al compagno di lei) di R. Ovvero il bimbo di 6 anni soccorso in gravissime condizioni la mattina del 19 dicembre scorso, in via Gallardi. Per questa vicenda sono indagati con l’accusa di lesioni gravissime dolose il compagno della nonna e lei stessa. L’accertamento servirà per trovare eventuali tracce organiche del bambino. E per ricostruire la pista investigativa secondo la quale le lesioni più gravi il piccolo potrebbe averle riportare lanciandosi dall’auto in corsa in condizioni tuttora da accertare. L’avvocato Maria Gioffrè, che assiste il padre di R. (parte offesa assieme alla madre), prenderà parte all’accertamento con il criminalista Marco Puppo di Genova. L’ipotesi della caduta dall’auto in corsa, spiega oggi La Stampa, è in contraddizione con l’ipotesi che sia stato picchiato dal compagno della nonna. Anche se si era parlato di colpi inferti con il manico della tenda. L’uomo aveva successivamente cambiato versione dei fatti in tv. Il 17 gennaio scorso poi la procura aveva negato che il bimbo fosse stato vittima di maltrattamenti. Il padre del bambino però non crede all’ipotesi del ruzzolone dall’auto in movimento: «La frattura scomposta del braccio sinistro è una frattura da difesa». R. intanto sta meglio. Ha lasciato la terapia intensiva. Presto sarà sentito dai magistrati in audizione protetta.


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