Palermo, dopo il caso della bimba in ipotermia studenti in piazza contro le lezioni al gelo: «Non siamo di serie B» – Il video

Riscaldamento fuori uso: la protesta degli alunni dell’istituto professionale Pietro Piazza. Nei giorni scorsi malumori in altri due licei

Cori, fumogeni e slogan contro il gelo nelle aule. Questa mattina gli studenti dell’istituto professionale Pietro Piazza di Palermo non sono entrati in classe e hanno manifestato di fronte alla scuola per protestare contro il mancato funzionamento dei riscaldamenti. «Vogliamo attirare l’attenzione del dirigente scolastico e della città metropolitana, che ha la competenza sull’edilizia scolastica e sulla manutenzione dell’impianto», spiegano al microfono. Accanto uno striscione: «Non siamo studenti di serie B». Tra i manifestanti anche un rappresentante d’istituto, Pietro Barbalà, che dichiara: «Protestiamo per i nostri diritti perché non possiamo continuare a fare lezioni in aule gelide, in cui non c’è la temperatura minima per studiare. La caldaia è rotta: pretendiamo che si intervenga immediatamente per risolvere il problema o ci rifiutiamo di entrare in classe a oltranza». E aggiunge spiegando che la mancanza di riscaldamenti è un problema che coinvolge più città e scuole, elementari, medie e superiori. La protesta arriva a pochi giorni da quando un’alunna di quinta elementare è finita in ospedale – lo scorso 24 gennaio – per ipotermia a causa di un guasto ai termosifoni della scuola.


Gli studenti invadono l’edificio

«Le proteste montano ormai da giorni, soprattutto dopo il caso di ipotermia che ha coinvolto una bambina di 10 anni. Qualche giorno fa anche al Majorana e al Marco Polo gli studenti avevano mostrano malumore con blocchi didattici e assemblee straordinarie», aggiungono i manifestanti. Ma non solo il riscaldamento. I problemi nella scuola sarebbero diversi, stando a quanto lamento gli studenti in protesta. «La nostra scuola è fatiscente – spiega Umberto Dolce, rappresentante della consulta -, abbiamo troppe carenze. Mancano persino le derrate alimentari per poter svolgere la pratica all’interno della scuola. Come è possibile che ciò avvenga in un istituto alberghiero? Se non ci ascoltano, saremo noi a farci sentire e urlare più forte». In un video pubblicato da Studenti palermitani sui social si vedono gli studenti invadere l’edificio a seguito del sit-in.

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