La storia della canna fumaria di Kfc arrampicata tra le case di via Paolo Sarpi a Milano

Si trova sul tetto di una palazzina Anni Trenta. I residenti dicono che per i rumori e gli odori non possono più aprire le finestre

In via Paolo Sarpi a Milano una canna fumaria sta facendo litigare una multinazionale con i residenti. Si tratta di un enorme manufatto che dalle cucine del ristorante Kentucky Fried Chicken (Kfc) arriva sul tetto di una palazzina Anni Trenta. «Per i rumori e gli odori non possiamo più aprire le finestre», dicono gli inquilini. Mentre i residenti lamentano il deprezzamento dei loro immobili. La vicenda comincia nell’agosto 2021. Il ristorante Kfc apre in via Sarpi. E la canna fumaria scatena le polemiche tra gli abitanti di via Sarpi e quelli di via della Canonica 74. Il manufatto si appoggi al tetto grazie a una serie di supporti speciali. Secondo i residenti «crea problemi su problemi. L’odore di olio e pollo fritto ci impedisce di aprire le finestre». I residenti e gli inquilini hanno chiesto un incontro il 26 dicembre scorso alla proprietà del ristorante. Ma non hanno ricevuto risposta. «L’impianto tecnico così impattante rende le corti degli edifici in stile vecchia Milano un vero e proprio scempio. Emanando al contempo un insopportabile olezzo negli appartamenti, impedendo così ai residenti di aprire le loro finestre», dice Emanuela Vinci a nome del gruppo residenti Canonica Sarpi Ovest all’edizione milanese del Corriere della Sera. In più, secondo i residenti Kfc ha intenzione di spostare la canna fumaria verso via Sarpi. «Non sappiamo chi abbia dato i permessi per uno scempio del genere. Le nostre segnalazioni agli organi comunali di controllo non hanno dato nessun esito». Ieri sera è arrivata la replica di Kfc. Che «si scusa per i disagi arrecati ai cittadini e assicura che ha realizzato il progetto seguendo tutte le norme vigenti ed è disponibile a un incontro con i residenti».


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