L’offerta di Kkr a Tim fa volare il titolo in borsa: +9,5 per cento: ora il cda valuta la proposta «non vincolante»

L’operatore internazionale con sede a New York si è fatto avanti per acquisire l’infrastruttura della rete italiana

Ha preso ufficialmente il via a Roma la riunione del cda di Tim: sul tavolo l’offerta non vincolante di Kkr, operatore internazionale con sede a New York, per una quota di Netco, la società che accorpa tutti gli asset infrastrutturali di Telecom. Non è la prima volta che Kkr cerca di mettere le mani su Tim. Già nel 2021 il fondo aveva mostrato un interesse non vincolante per rilevare l’intera società al prezzo di 10,8 miliardi. Una cifra giudicata troppo bassa. Ora il nuovo tentativo, con la proposta arrivata nella serata dell’1 febbraio e resa pubblica poche ore fa. Contenuto e valore rimangono per ora top secret, ma subito dopo la notizia Tim è entrato in Borsa con il botto: a Piazza Affari il titolo ha guadagnato il 9% a 0,28 euro. Una cifra che è cresciuta nel corso delle ore raggiungendo il 10,6% a 0,29 euro, i massimi da maggio dello scorso anno, per poi stabilizzarsi al 9,5%. «Le notizie di queste settimane a nostro avviso confermano l’appetibilità dell’asset, visto l’interesse sia dal punto di vista strategico, che dal punto di vista di fondi infrastrutturali, che da parte dell’azionista principale Vivendi», hanno spiegato gli analisti di Equita. «Ci aspettiamo che anche i risultati 2022 e i target di piano che saranno presentati il 14 febbraio potranno essere di supporto, con un ritorno alla crescita del business domestico».


La proposta e l’ipotesi di valore

Secondo le indiscrezioni si tratterebbe di un’offerta dal valore di 20 miliardi. L’operatore internazionale Kkr ha fatto arrivare la proposta per acquisire l’infrastruttura di rete Telecom e a confermare la notizia è stata una nota ufficiale arrivata dal gruppo Tlc nelle prime ore del 2 febbraio, in cui si spiega che «Kkr, già socio di Telecom in Fibercop», ha presentato a Tim un’offerta non vincolante per Netco, «costituenda società coincidente con il perimetro gestionale e infrastrutturale della rete fissa». Il testo spiega anche che «l’offerta non vincolante è riferita a una quota partecipativa da definire», e annuncia la riunione del consiglio di amministrazione per «avviare il processo relativo all’esame dell’offerta». La condizione è la perdita dell’integrazione verticale da parte di Telecom: in buona sostanza Tim dovrebbe essere così diluita in minoranza e Kkr acquisire la maggioranza.


Il governo: «Salvaguardare i livelli occupazionali»

Con gli occhi puntati sulla questione anche il governo. «Seguiamo con attenzione l’offerta presentata dal fondo Kkr per una quota in Netco di Tim, azienda che oggi ha un ruolo cruciale nei servizi di telefonia, nella realizzazione della banda larga nel nostro Paese e della infrastruttura del Polo Strategico Nazionale», ha detto in una nota ufficiale il ministero delle Imprese e del Made in Italy. «Il governo reputa centrali la salvaguardia dei livelli occupazionali e la sicurezza di una infrastruttura strategica quale la rete nazionale di telecomunicazioni. Su questi presupposti si valuteranno gli sviluppi che riguardano la prima azienda di telefonia italiana».

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