Mario Tozzi sotto attacco per un tweet sul terremoto in Turchia: «Ecco cosa succede quando i contadini…»

Il divulgatore scientifico è finito nella bufera per una frase considerata offensiva da tanti sui social

«Quando contadini e pastori, con il massimo dovuto rispetto, si improvvisano costruttori, gli eventi naturali diventano catastrofi. Anche se il terremoto in Turchia è stato fortissimo e superficiale. Problema culturale, non tecnologico». Ha generato uno shit storm il tweet in cui il geologo Mario Tozzi imputa alla scarsa qualità degli edifici la responsabilità – per lo meno parziale – dei crolli avvenuti ieri in Turchia in seguito alle scosse di terremoto. Il commento di Tozzi ha generato centinaia di risposte, molte delle quali accomunate dall’uso dell’hashtag #cheschifo. «Quando i geologi si improvvisano ingegneri prima energetici e poi strutturisti, producono tanta disinformazione», commenta un utente. Oppure: «Vada a dirglielo ai “contadini e pastori” siriani, sotto le bombe un giorno sì e l’altro pure, di lasciar costruire le case a chi di competenza. Nel frattempo possono stare nelle grotte». C’è chi, poi, fa notare a Tozzi che il terremoto ha distrutto non solo edifici vecchi o mal costruiti, ma anche siti archeologici in piedi da duemila anni: «Hai proprio ragione, Mario. Se becco quello st**zo di Giustiniano gli faccio ingoiare uno a uno i mattoni del castello di Gaziantep», scherza un utente. C’è chi, infine, condivide il ragionamento di fondo del geologo, ma non il modo in cui l’ha comunicato: «La rilegga, l’ha scritta malissimo», gli scrive un utente. Pare che le centinaia di commenti apparsi nelle ultime ore siano arrivati fino ai moderatori di Twitter, che hanno fatto comparire sul profilo del geologo questo disclaimer: «Attenzione: questo profilo potrebbe includere contenuti potenzialmente sensibili».


TWITTER | Il disclaimer che appare sul profilo del geologo Mario Tozzi dopo le polemiche sul suo tweet
TWITTER | Alcuni dei commenti di risposta degli utenti al tweet di Mario Tozzi

Foto di copertina: ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI


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