Famiglia Soumahoro, il mezzo milione di euro della coop Karibu finito nei conti esteri

Un’informativa della Gdf di Latina: gli indagati hanno decurtato le somme dalla loro destinazione

La somma precisa ammonta a 506.000 euro e 43 centesimi. È il totale dei soldi spostati dal conto italiano della Karibu, la cooperativa di Marie Terese Mukamitsindo, all’estero. In altri conti intestati alla stessa coop, alla suocera del deputato Aboubakar Soumahoro e a Richard Mutangana. Cognato di Soumahoro. La storia la racconta oggi Il Fatto Quotidiano, che cita un’informativa della Guardia di Finanza di Latina che risale al 23 marzo 2022. In totale i bonifici ammontano a una cifra più alta: 640 mila euro. Ma l’informativa è agli atti dell’indagine che vede quattro persone sotto inchiesta. Mutangana gestisce un resort di lusso a Khigali in Rwanda. Intanto l’ex AVS, non indagato, nei giorni scorsi ha parlato di accanimento contro di lui «perché faccio paura».


L’informativa della Gdf

La Gdf nella relazione ai pm parla di «una sostanziosa disponibilità finanziaria» a vantaggio degli indagati. Che avrebbero decurtato queste somme dalla loro reale destinazione. Ovvero i conti della coop. Che nel frattempo accumulava centinaia di migliaia di euro di debiti verso i lavoratori. Il veicolo utilizzato per lo spostamento dei fondi all’estero è, per i pm, un’ulteriore società del gruppo, l’associazione Jambo Africa. La cui presidente era risultata in un primo momento irreperibile. La Jumbo, per i pm, aveva emesso centinaia di fatture per servizi mai effettuati. Come corsi di italiano destinati ai migranti, laboratori di cucina, mediazione interculturale. E anche laboratori di cucito. Tutte operazioni secondo le Fiamme Gialle inesistenti. «Tale associazione –si legge nell’informativa – nell’ultimo periodo è stata utilizzata non tanto per rendere servizi alla Karibu, ma per drenare risorse da destinare all’estero».


Rettifica

Gentile Direttore,

il sottoscritto On.le Aboubakar Soumahoro, assistito per questo atto dall’avv. Maddalena C. Del Re, del Foro di Roma, per mandato difensivo del sottoscritto, la invita e diffida ai sensi e nei termini dell’art. 8 della L. 48/1948 a voler eliminare – rendendolo non più visibile – dal titolo del su citato articolo, sia nel richiamo della pagina di apertura del sito sia nell’articolo integrale, la dizione “Caso Soumahoro”.

Voglia altresì eliminare il nome dell’On.le Aboubakar Soumahoro dall’occhiello che sovrasta il Titolo dell’articolo nonché eliminare la fotografia dell’On.le Aboubakar Soumahoro.

Voglia inoltre pubblicare la seguente dichiarazione di rettifica e replica riferita all’articolo “di redazione” pubblicato sul sito del Quotidiano on line Lei diretto.

“Come noto, l’On.le Soumahoro non è indagato né coinvolto giudiziariamente in alcun modo alle indagini della Procura di Latina inerenti la Coop Karibu delle quali si da conto nell’articolo pubblicato il 9 febbraio sul quotidiano on line Open.

L’On.le Aboubakar Soumahoro viene associato, sia tramite l’utilizzo della sua immagine, sia tramite l’utilizzo del suo nome, a circostanze del tutto estranee alla sua condotta inducendo, viceversa, maliziosamente il lettore ad associare il nome dell’On.le Soumahoro a fatti illeciti.

Collegare l’On.le Soumahoro a parole quali “evasione fiscale, inchieste, lavoro nero, sfruttamento, truffe” è condotta altamente diffamatoria e tesa esclusivamente a gettare discredito sulla sua persona e sulle battaglie sociali che hanno caratterizzato e caratterizzano l’azione politica a fianco di soggetti senza voce, fragili e vulnerabili.

Nell’articolo alcuna concreta contestazione di condotte illecite o solamente inopportune è espressa nei confronti del sottoscritto, perché il sottoscritto è estraneo alle vicende narrate.

Con riserva di agire, in ipotesi di mancato adempimento, in via d’urgenza, e fatta salva ogni ulteriore azione giudiziaria a tutela del sottoscritto Aboubakar Soumahoro.

Leggi anche: