Elezioni regionali, Conte in conferenza stampa attacca i Dem: «Letta stappa champagne, ma consegna Lazio a destra»

Il leader grillino cerca attenuanti alla sconfitta: «Non suonino campane a morto per i 5 stelle, è un risultato circostanziato»

«Prendiamo atto del risultato assolutamente non soddisfacente. È in linea con la serie storica sui territori del Movimento 5 stelle, ma è un impegno a far di più». Intorno alle 19.40, in via Campo di Marzio, Giuseppe Conte dà avvio alla conferenza stampa di commento al risultato delle elezioni regionali. Snocciola una serie di attenuanti per la débâcle grillina, dagli esiti elettorali delle passate consultazioni locali al fatto che il voto di questo weekend è circostanziato. «Vedo che c’è chi suona le campane a morto per il M5s, ma io non esagereri la portata di queste elezioni. Io non faccio troppo affidamento sui sondaggi – aggiunge -, ma poco fa ne è uscito uno che ci vede in continua crescita». Se Conte cita la rilevazione sondaggistica, però, è proprio per porla in evidenza e distratte l’attenzione delle percentuali bassissime emerse dalle urne, quest’oggi. Il presidente dei 5 stelle, poi, sfodera un attacco al Partito democratico e a Enrico Letta: «C’è grande concentrazione sulla nostra performance, anche da parte del Pd. Capisco che il Pd sia in pieno congresso, ma ascoltare il redivivo Letta che sembra voler stappare bottiglie di champagne per il loro risultato, dopo 10 anni in cui governavano nel Lazio, non capisco cosa abbia da festeggiare».


«I risultati ci dicono che la somma algebrica non ci avrebbe portato da nessuna parte, un’accozzaglia e un cartello elettorale non ci avrebbe fatti andare da nessuna parte». Conte difende la scelta di non essersi alleato con il Pd, su cui però scarica la responsabilità decisione: «Abbiamo messo in campo una proposta arrivata da ultimo, in coalizione con una area progressista ecologista e di sinistra, un esperimento a cui siamo stati costretti dalle scelte del Pd. Dobbiamo continuare a lavorare sapendo che i cartelli elettorali non ci avrebbero portato da nessuna parte, ma in politica conta anche la coesione e noi non siamo stati capaci di comunicare il nostro progetto». Il leader pentastellato si sofferma anche sullo scarso numero di elettori recatisi alle urne: «Aggiungo un dato che deve far riflettere tutti, il dato impressionante dell’astensionismo. Pensare che nella Capitale ha votato il 33% – degli aventi diritto – è un dato che fa riflettere. È una malattia della nostra democrazia». In chiusura, Conte invita «a prendere atto che le forze di maggioranza nonostante una divergenza di vedute, sono molto abili a presentarsi con proposte che appaiono omogenee agli elettori e che vengono premiate».


Il video della conferenza stampa

La replica di Letta

Con un tweet laconico, il segretario uscente del Pd, Enrico Letta, replica all’invettiva di Conte: «I fatti. I nostri due candidati in Lombardia e Lazio ottengono più voti delle scorse regionali. Le nostre liste, oltre il 20%, prendono più delle politiche. Il Pd la sua parte l’ha fatta. M5s e Terzo polo non hanno voluto coalizzarsi, dimezzano i voti e se la prendono con noi».

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