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La maledizione in panchina dei campioni del mondo 2006: dopo Gattuso e Cannavaro, esonerato anche De Rossi

14 Febbraio 2023 - 17:41 Antonio Di Noto
Vita dura da allenatori per i centrocampisti della Nazionale del 2006, così come per il difensore-capitano. E a Pirlo non è andata meglio...

L’ultimo, oggi, è stato Daniele De Rossi. Ma nelle scorse settimane era toccato anche ai quasi coetanei Fabio Cannavaro e a Rino Gattuso. E prima ancora – nel 2021 – ad Andrea Pirlo. Tutti esonerati dalle squadre che allenavano. Segni particolari: sono tutti e quattro campioni del mondo di calcio con l’indimenticabile Nazionale del 2006. Ragazzi d’oro in maglia azzurra, tecnici in difficoltà 17 anni dopo. La Spal dell’ex Capitan Futuro, il Benevento del difensore da pallone d’oro e il Valencia di Ringhio navigano tutte, nei rispettivi tornei, in acque pericolosamente vicine alla zona retrocessione. E visti i risultati, in una manciata di settimane le tre società hanno deciso che poteva bastare così. Chissà che dei nuovi tecnici non riescano a risollevare il morale e la posizione in classifica delle due squadre di Serie B e di quella della Liga. Dei tre esoneri recenti, a sedere più a lungo sulla panchina della propria squadra è stato Gattuso, che è stato allenatore del Valencia per un semestre abbondante, dal 9 giugno 2022 al 30 gennaio 2023. Dopo di lui, scarto minimo per Cannavaro e De Rossi. L’ex difensore ha retto il Benevento dal 21 settembre scorso al 4 febbraio 2023, mentre la bandiera della Roma è stato tecnico della Spal per soli quattro mesi, dall’11 ottobre ad oggi 14 febbraio.

La prima di De Rossi

Quella di De Rossi sulla panchina della squadra di Ferrara ora 18esima in Serie B, va detto, era la prima esperienza assoluta. L’ex centrocampista, che ha chiuso la sua carriera alla Roma a maggio 2019, ha ottenuto il patentino “Uefa A” proprio lo scorso ottobre. Tecnicamente, la qualifica gli permetterebbe di allenare solo fino alle Serie C o alla Serie A femminile. Tuttavia, la Figc gli aveva concesso una deroga, alla luce delle sue intenzioni di proseguire la formazione da allenatore con il patentino “Uefa Pro”, e della sua esperienza come vice di Roberto Mancini nella Nazionale italiana. La Spal, retrocessa nella stagione 2019-2020 sembrava la panchina giusta su cui sedersi alla prima esperienza, soprattutto dopo il sedicesimo posto dell’anno scorso. A quanto pare, però, tra Ferrara e l’allenatore romano non è scattata la scintilla. A sostituire De Rossi sulla panchina estense sarà – ironia della sorte – un altro di quei ragazzi del 2006, Massimo Oddo.

Le fatiche di Gattuso

Discorso diverso per Rino Gattuso, che ha alle spalle un palmares più ricco dell’ex compagno di Nazionale. In quasi due stagioni piene al Milan, dal 27 novembre 2017 al 28 maggio 2019, ha portato il Diavolo al sesto posto e e sfiorato la zona Champions. E gli juventini ricordano bene la Coppa Italia 2020, conquistata proprio dall’ex centrocampista del Milan quando era alla guida del Napoli. Non mancano, però, altri esoneri nella carriera di Gattuso. La fiorentina lo volle nello stesso anno per sostituire Vincenzo Montella, ma la dirigenza Viola cambiò idea ancor prima che il contratto entrasse in vigore, ad appena due settimane dall’annuncio. Prima di tutte queste esperienze, nel 2014 Gattuso aveva allenato l’Ofi Creta. È ormai un cult la sua sfuriata in una delle conferenze stampa col club. «Sometimes maybe good, sometimes maybe sh*t». Così aveva descritto la situazione della squadra per poi usare una parola in greco (di cui non si riporta la traduzione letterale) per assicurarsi di essere compreso. «Too much malakia!». Un po’ come a dire, troppe “paranoie“. E un’altra sfuriata era arrivata proprio in occasione dell’esonero da parte del Valencia: «Te lo dico io perché ho questa faccia di m***a».

Cannavaro l’esterofilo

Anche Cannavaro allenava già nel 2014. Ma fino al Benevento, non si era mai cimentato sulla panchina di una squadra europea. La prima squadra a volerlo indicare, su indicazione del Ct della Nazionale del 2006 Marcello Lippi era stato il club cinese Guangzhou Evergrande. I risultati erano buoni, ma secondo la società, pare, non abbastanza, dato che venne esonerato dopo 11 vittorie 7 pareggi e 5 sconfitte in 11 partite. Poi una stagione deludente all’Al-Nassr – che ora è il club di Cristiano Ronaldo – e un altra parentesi cinese prima del ritorno al Guangzhou, interrotto nel 2021 anche a causa di problemi economici. Infine, prima della squadra campana, Cannavaro aveva allenato la Nazionale cinese. Due partite e due sconfitte. Cannavaro aveva preso un Benevento reduce da un settimo posto, ma lo lascia 19esimo in Serie B.

La parabola triste (sin qui) di Andrea Pirlo

Sono passati quasi due anni, ma è ancora fresca nella memoria la prima esperienza da allenatore in Serie A di Andrea Pirlo. Quando ancora giocava, il centrocampista azzurro aveva dichiarato che non avrebbe mai fatto l’allenatore. Salvo poi ritornare sui suoi passi e approdare alla Juventus per il post Sarri, dopo averne allenato l’Under 23 nel 2020. Una mossa audace, una sfida, un po’ come il cucchiaio a Joe Hart nel 2012, condita da grandi aspettative. Troppe, forse. L’avventura sulla panchina bianconera si è rivelata un flop. È stato proprio sotto la sua gestione che i bianconeri non sono riusciti a vincere lo scudetto per la prima volta dopo 9 anni consecutivi. Dal 10 giugno scorso, nuova sfida all’estero per il maestro: è ripartito dalla panchina del club turco Karagumruk.

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