Misura di inclusione attiva: il nuovo nome (e le nuove regole) del reddito di cittadinanza

Il sussidio si stabilizzerà intorno ai 500 euro al mese. Per gli occupabili scenderà a 375. Le novità sulle proposte di lavoro congrue

Si chiamerà Mia, ovvero Misura di Inclusione Attiva. Il nuovo reddito di cittadinanza del governo Meloni è in dirittura d’arrivo. I testi con le nuove regole scritti dal ministero del Lavoro sono già arrivati a via XX Settembre. Ora al ministro Giancarlo Giorgetti spetta una valutazione di massima sulla sostenibilità. Tra un paio di settimane il nuovo decreto potrebbe arrivare in consiglio dei ministri. Il sussidio si stabilizzerà intorno ai 500 euro al mese. Ma per gli occupabili scenderà a 375. Novità anche sulle proposte di lavoro e sulla possibilità di rifiutarle. In particolare sull’offerta congrua, dopo il giro di vite sostanzialmente saltato nell’ultima Legge di Bilancio. La ministra Calderone nei giorni scorsi aveva spiegato che il governo stava lavorando per potenziare il programma GOL (Garanzia occupazione lavoro). E che la nuova misura avrà come primo passaggio «il patto di attivazione digitale. Da lì partiranno le nuove misure».


Il programma Garanzia Occupazione Lavoro

«Il punto vero è cosa sarà dato al posto del Reddito di cittadinanza. Parliamo di politiche attive e di accompagnamento al lavoro più rispondenti alle esigenze del mercato. L’obbligo di formazione per i percettori di Reddito di cittadinanza era già previsto dalla legge. Ma si era incagliato nella mancanza di infrastrutture e nel ritardo nel potenziamento dei centri per l’impiego. Noi abbiamo avviato una revisione della modalità di presa in carico e avviamento alla formazione. Ora i controlli sono continui e costanti. Il risultato è che nel mese di gennaio sono state respinte 46.250 domande, revocate 7.986 prestazioni, poste in decadenza 14.769 pratiche», aveva spiegato nei giorni scorsi Calderone in un’intervista a Libero. Il programma Garanzia Occupazione Lavoro ha già preso in carico attraverso i Centri per l’impiego 198mila percettori del Reddito. «E li ha instradati verso percorsi di inserimento lavorativo e di aggiornamento o riqualificazione delle competenze», ha precisato la ministra. «Si tratta di circa due terzi del totale dei percettori convocati e che hanno aderito al programma. Sono oltre 47mila invece, i fruitori del reddito per cui è stata individuata e concordata un’attività formativa da svolgere».


Il patto di attivazione digitale e il patto di servizio

Il passaggio successivo saranno il patto di attivazione digitale e il patto di servizio. Attraverso il nuovo strumento chi percepisce il sussidio dovrà impegnarsi a svolgere una serie di obblighi di formazione. E dovrà anche accettare le offerte in arrivo. Arriverà una differenziazione delle somme da percepire tra occupabili e non occupabili. Il sussidio per i primi ammonterà al massimo a 375 euro. Per i secondi potrà arrivare a 500. Le offerte di lavoro “congrue” non si potranno rifiutare. A parlare oggi della Misura di Inclusione Attiva che sostituirà il reddito di cittadinanza è il Corriere della Sera. Mentre nei giorni scorsi era scoppiata una polemica sulla cancellazione delle sanzioni. Che avrebbe portato, secondo il Partito Democratico, a una sostanziale impunità per i percettori irregolari. Il Terzo Polo ha presentato un emendamento per reintrodurre tutti i reati cancellati dal governo.

La MIA in arrivo da settembre

Il quotidiano spiega che la Mia (Misura di Inclusione Attiva) si potrà chiedere realisticamente dal primo settembre 2023. I beneficiari verranno divisi in due platee:

  • le famiglie povere senza persone occupabili, ovvero quelle dove c’è almeno un minorenne o un anziano over 60 o un disabile;
  • le famiglie povere con persone occupabili, dove non ci sono queste situazioni ma almeno una persona tra i 18 e i 60 anni di età.

Gli occupabili che oggi beneficiano del reddito per sette mesi nel 2023 potranno presentare domanda per la Mia. Che però avrà durata inferiore rispetto al reddito e sarà meno generosa. C’è discussione riguardo i 280 euro attualmente previsti come quota per l’affitto. Potrebbe essere tagliata, alleggerita o rimodulata in base ai componenti del nucleo familiare.

La durata

Per i nuclei senza persone occupabili, dalla seconda domanda in poi, la durata massima della Mia si ridurrà a 12 mesi. Prima di chiedere una nuova prestazione dovrà passare un mese. Per i nuclei con persone occupabili la Mia scadrà al massimo dopo un anno la prima volta e dopo sei mesi la seconda. Una eventuale terza domanda si potrà presentare dopo una pausa di un anno e mezzo. I requisiti Isee subiranno una stretta rispetto al reddito. Il tetto dovrebbe scendere da 9360 euro a 7200 euro. Il taglio di 2 mila euro farà fuori molti potenziali beneficiari. La residenza in Italia invece scenderà da dieci a cinque anni. Una piattaforma nazionale online consentirà ai percettori di ricevere le offerte di lavoro. L’offerta sarà ritenuta congrua se in linea con la profilazione della persona occupabile. La sede di lavoro dovrà essere nell’ambito della provincia di residenza. Saranno ritenute congrue anche le offerte di lavoro con contratti di 30 giorni. Il risparmio complessivo dovrebbe ammontare a 3 miliardi di euro sugli 8 di costo attuale.

Leggi anche: