Il medico Carlo Vicentini ha lasciato un biglietto «farneticante» prima di uccidere la famiglia: i sospetti sulla disperazione per il figlio disabile

Secondo le prime ricostruzioni, l’omicidio sarebbe avvenuto non prima di ieri mattina, mentre le vittime erano ancora a letto

Avrebbe lasciato un biglietto Carlo Vicentini, il 70enne urologo ed ex professore universitario morto suicida dopo aver ucciso la moglie e i due figli nella sua casa a Tempera, in periferia dell’Aquila. Il contenuto del biglietto non è stato reso noto, ma – secondo quanto si è appreso da fonti investigative – conterrebbe pensieri farneticanti. Un dettaglio che rafforzerebbe la tesi secondo cui la strage familiare del medico non sarebbe stato un atto premeditato. Intanto proseguono le indagini della polizia, coordinate dal pm Guido Cocco, al lavoro per stabilire moventi e dinamiche degli omicidi e del suicidio. Secondo le prime ricostruzioni, Vicentini avrebbe iniziato a sparare ai suoi familiari mentre stavano ancora dormendo, utilizzando una pistola regolarmente denunciata. Le tre vittime sono state trovate in luoghi diversi della casa. Il cadavere del figlio disabile, attaccato a un respiratore e in gravi condizioni, è stato trovato dalla polizia ancora sotto le coperte. L’altra figlia è stata uccisa mentre si trovava sotto il letto, probabilmente spaventata dai colpi di pistola. La moglie è stata uccisa in corridoio mentre tentava disperatamente di mettersi in salvo, mentre Vicentini si sarebbe tolto la vita nella sua stanza.


La ricostruzione

Ancora non è chiaro il momento esatto in cui la strage ha avuto luogo. Secondo gli inquirenti, però, la sparatoria sarebbe avvenuta almeno 24 ore prima della scoperta dei cadaveri da parte della polizia, avvenuta intorno all’ora di pranzo di oggi. A entrare per per primi in casa e trovarsi di fronte alla scena del delitto sono stati alcuni amici e parenti della famiglia, che avevano una copia delle chiavi e hanno provato a entrare nell’abitazione dopo le numerose chiamate senza risposta. L’ultimo accesso su Whatsapp del telefono della figlia 36enne risalirebbe alle 2 della notte tra mercoledì e giovedì. Gli inquirenti oggi hanno ascoltato le testimonianze di alcuni vicini. «Viviamo in una zona dove il rumore dei colpi può essere facilmente confuso – ha spiegato uno di loro all’Ansa -. Non abbiamo sentito nulla di particolare, pur notando che la casa del dottor Vicentini è rimasta chiusa per tutta la giornata di ieri». Fuori dall’abitazione oggi c’era anche Giovanni Vicentini, fratello dell’urologo, che ai giornalisti ha detto: «Mi aveva detto due giorni fa che con tutta la famiglia sarebbe andata al mare a Tortoreto (Teramo). Ieri ho provato a contattarlo senza ricevere risposta. Ho solo visto che le finestre erano abbassate e ho pensato fossero già partiti».


Credits foto: ANSA/RETE8

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