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«Una valigetta da 12.500 euro o tuo figlio sarà arrestato». La truffa (sventata) all’ereditiera dell’industria aeronautica – Il video

31 Marzo 2023 - 11:43 Redazione
Vittoria Caproni, 86 anni, era stata raggirata lo scorso gennaio con una telefonata: «Tuo figlio ha causato un incidente, paga o verrà arrestato». Così la banda è stata incastrata

Avevano convinto (con l’inganno) l’ereditiera 86enne, Vittoria Caproni, che suo figlio fosse a un passo dal carcere se lei non avesse pagato 12.500 euro in contanti. E invece a finire in manette sono stati i due impostori. Due donne e due uomini – 56 e 22 anni le donne, 42 e 25 gli uomini, residenti a Napoli – sono stati fermati dalla Squadra Mobile di Milano, perché accusati di aver truffato l’ereditiera della famiglia Caproni, pionieri dell’industria aeronautica lombarda. Decisiva nell’operazione la chiamata arrivata quella stessa mattina all’anziana da un telefonino – spiega il Corriere della Sera – intestato a un prestanome pakistano, facente parte di una rete di truffatori “trasfertisti”, ovvero che partono da Napoli e rientrano subito dopo il colpo.

La dinamica

Il raggiro era avvenuto lo scorso 10 gennaio, quando i truffatori avevano contattato telefonicamente la vittima qualificandosi prima come avvocati, poi come carabinieri. Entrambi le avevano spiegato che suo figlio era rimasto coinvolto in un grave incidente e che rischiava l’arresto se lei non avesse pagato 12.500 euro in contanti. Raggiunta nel suo appartamento milanese, l’86enne aveva consegnato poi una valigia riempita di lingotti d’oro e i gioielli e i contanti in casa, per un totale di 1 milione e mezzo di valore. Ma elemento dopo elemento, gli investigatori milanesi sono riusciti ad identificare i quattro truffatori. Decisivi i tabulati telefonici di tutti gli smartphone presenti nella zona in quelle ore di quel giorno, tramite i quali gli investigatori sono riusciti a risalire alla chiamata avvenuta tra l’autore materiale della truffa e il “centralinista” che dal capoluogo partenopeo stava raggirando la donna. Ma non solo: lo stesso cellulare – dopo il raggiro – risultava essersi spostato poco dopo in Stazione Centrale. Prove, queste, che insieme alle immagini di video-sorveglianza, hanno consentito agli agenti di risalire agli autori del colpo milionario.

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