Blitz a Roma di Ultima Generazione, liquido nero nella fontana della Barcaccia in piazza di Spagna – I video

Gli ecoattivisti hanno messo in scena due proteste ad Ancona e a Roma

Dopo la polemica scoppiata con l’imbrattamento di Palazzo Vecchio a Firenze, Ultima Generazione di Palazzo Vecchio non si ferma. E oggi 1 aprile torna con un doppio blitz a Roma e ad Ancona. Cinque attivisti hanno ricoperto con un telo la fontana del Calamo (Ancona), più comunemente nota come Fontana delle Tredici Cannelle. Altri tre giovani del gruppo hanno invece versato del liquido a base di carbone vegetale nelle vasche della fontana della Barcaccia. «Con queste azioni vogliamo rendere evidente che continuare a investire in sussidi dannosi per l’ambiente è una condanna a morte», spiegano gli ambientalisti. Il nostro governo continua a investire i nostri soldi in qualcosa che danneggia noi stessi e le nostre vite. Non paghiamo il fossile, per amore della vita. Dirottiamo da subito queste risorse verso scopi che ci aiutino a ridurre le emissioni che stravolgono il clima e a rendere l’Italia più resistente agli eventi estremi, che comunque ci attendono», aggiungono. La richiesta prioritaria del gruppo è infatti da sempre quella di fermare i sussidi pubblici a tutti i combustibili fossili. I due posti scelti per il blitz di oggi non sono un caso, ma si basano su alcune rilevazioni recenti dell’Istat: nelle Marche è andato perso il 34,3% dell’acqua diffusa dalla rete idrica, il 31,3% ad Ancona città. A Roma il 27%, secondo gli ultimi dati diffusi da Acea.


ULTIMA GENERAZIONE / Fontana Roma imbrattata, 1 aprile 2023

L’attivista portata via dalla polizia: «Verso il suicidio collettivo»

«Se vedere quest’acqua nera vi sconvolge è perché, come noi, riconoscete quanto sia prezioso quello che stiamo perdendo. Tutti i rapporti ufficiali, anche quelli di fonte governativa, denunciano che le politiche dei governi sono insufficienti per contenere il surriscaldamento globale entro 1,5°C e ci stanno invece conducendo dritti verso un catastrofico aumento di almeno 2.5°C», denunciano i giovani attivisti. «Questo significa – spiegano – che gli eventi estremi renderanno inabitabili le nostre terre. Significa che desertificazione e siccità aumenteranno vertiginosamente, causando migrazioni incontrollate. Significa che collasseranno tutti i nostri equilibri, economici e sociali». Descrivono la gestione attuale della politica come una «corsa verso il suicidio collettivo». Corsa che però, riconosce Ultima Generazione, potrebbe essere frenata se la politica decidesse di intervenire con urgenza.

Il filmato dell’azione ad Ancona

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