Medico arrestato a Bologna, l’amica della moglie: «Sapeva che il marito la drogava ma non voleva lasciarlo»

Isabella Linsalata sapeva che Giampaolo Amato la sedava. Ma era ancora innamorata di lui

Isabella Linsalata sapeva che il marito Giampaolo Amato la sedava. Lo sapevano anche le amiche, la sorella, persino la figlia dei due coniugi. Ma la moglie non voleva lasciare il marito. Perché sperava che il rapporto si sistemasse. A raccontarlo è Elisabetta Giberti, psicologa e amica da oltre trent’anni di Linsalata. L’oculista ed ex medico della Virtus Bologna è stato arrestato con l’accusa di omicidio. Ed è indagato anche per la morte della suocera. Mentre anche la giovane amante in chat si sfogava definendolo pericoloso: «Nessuno sa raccontare bugie come te». Giberti parla oggi con La Stampa della vicenda. «Abbiamo provato a fare squadra per dare una mano ad Isabella. Ma non ci siamo riuscite. E alla fine lei è stata uccisa».


L’inchiesta

Secondo le risultanze dell’ordinanza che ha portato in carcere Amato il dottore il 31 ottobre 2021 in via Bianconi avrebbe somministrato a Linsalata un cocktail di farmaci provocandone la morte. Le accuse nei suoi confronti sono omicidio aggravato nella persona della moglie, peculato e detenzione illecita di farmaci psicotropi. Secondo la tesi del pm Isabella è morta dopo una somministrazione massiccia di Midazolam e sevoflurano. Ovvero una benzodiazepina e un anestetico. Il medico li avrebbe sottratti da uno degli ospedali in cui lavorava all’epoca. Giberti racconta che gli esami delle urine fecero scoprire a Isabella che il marito le dava tranquillanti: «Le consigliai di lasciarlo e di denunciarlo. Ma lei non volle. Non voleva esporre i figli. E poi era ancora profondamente innamorata di lui». Perché «era convinto che volesse sedarla, non ucciderla. Pochi immaginavano che sarebbe arrivato a tanto».


La droga e la morte della suocera

Giberti dice che Linsalata credeva che bastasse allontanare il marito da casa. «Ma lui viveva nel suo studio al piano di sotto e aveva le chiavi dell’appartamento. Quando fu scoperto smise di drogarla e lei pensò che fosse finita». Invece non è andata così. Riguardo la morte della suocera «sul momento nessuno sospettò che potesse esserci la mano di Giampaolo. Dopo che è morta Isabella è doveroso indagare. Ora mi viene da pensare che abbia fatto una prova prima di procedere con lei». Anche perché in questo modo il medico entrava nell’asse ereditario. Mentre l’amante di Amato «stalkerizzava Isabella. Le mandava messaggi continui. Per questo lei si è rivolta a un avvocato».

Le medaglie sacre e i santini

Infine, la psicologa dice che a pesare sulla volontà di Isabella di non separarsi non era la religione: «Penso che abbia pesato di più il fatto che fosse innamorata. L’unica cosa che ha preteso è che non dormisse più nel suo letto». Nel giaciglio in cui ha trovato la morte indossava medaglie sacre e santini: «Non penso fosse sua abitudine. Al collo aveva solo una medaglietta con la Madonna. Il fatto che fosse credente, però, ha spinto i suoi cari ad opporsi alla cremazione per cui insisteva il marito. Di questo sono sicura: era un tentativo di depistaggio che lui aveva orchestrato».

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