Medico arrestato a Bologna, gli sfoghi in chat della giovane amante (diffidata dalla moglie): «Sei pericoloso, nessuno sa raccontare bugie come te»

La procura ha definito la personalità di Giampaolo Amato «spiccatamente narcisistica e caratterizzata da dialettica anche rabbiosa e violenta»

Continuano a emergere nuovi dettagli sull’inchiesta aperta dalla procura di Bologna nei confronti di Giampaolo Amato, oculista ed ex medico della Virtus, arrestato ieri con l’accusa di aver ucciso la moglie Isabella Linsalata e la suocera Giulia Tateo nel 2021. Secondo i pm, l’uomo avrebbe somministrato sostanze tossiche alle due donne, morte a distanza di 22 giorni l’una dall’altra, per poter proseguire la sua relazione extra-coniugale. Tra i documenti acquisiti, ci sono anche alcune conversazioni Whatsapp tra il medico e la sua amante: «Giampaolo, io prima di incontrare te ero felice. Ero una persona normale. Mi hai fatto diventare nevrotica. Tu sei diabolico», gli scrive la donna in una chat del 16 aprile 2019. Secondo la procura, il rapporto tra i due è un possibile movente dietro al doppio omicidio di cui è accusato Amato. Nella chat acquisita dalla procura, lui poi risponde: «Amore, io non voglio che tu sia così. Io nemmeno». E lei ribatte: «Non conosco nessuno in grado di ferire e raccontare bugie come fai te. Sei pericoloso». Dopo la morte di Linsalata, la relazione tra i due amanti entrò definitivamente in crisi. Nei primi mesi del 2022, in alcune conversazioni intercettate, la donna minacciò Amato più volte di chiamare i carabinieri. Intenzioni che però non hanno avuto seguito perché, come confidato a un’amica, non voleva causargli ulteriori complicazioni nell’indagine in cui era coinvolto.


I sospetti della moglie

Gli inquirenti hanno definito la personalità dell’uomo come «spiccatamente narcisistica e caratterizzata da dialettica anche rabbiosa e violenta» e hanno parlato di «chiari atteggiamenti persecutori nei confronti della donna, “colpevole” di non voler continuare la relazione pur avendogli “giurato eterno amore”». Pare che già nell’estate del 2020 Isabella Linsalata avesse inviato una diffida – tramite il suo avvocato – alla giovane amante del marito, denunciando i comportamenti «altamente molesti». La giovane donna, infatti, aveva provato più volte a convincere Amato a lasciare la moglie. A un certo punto, avrebbe addirittura inviato alla figlia della coppia gli screenshots di alcune conversazioni tra lei e Amato per dimostrarle l’amore provato dal padre nei suoi confronti. Nell’ordinanza con cui ha disposto la custodia cautelare, il gip Claudio Paris sottolinea che Linsalata sospettava già da inizio 2019 che il marito le somministrasse sostanze tossiche a sua insaputa. La donna lo avrebbe confidato alla sorella e a due amiche, con le quali avrebbe anche assunto iniziative «per fugare i propri dubbi al riguardo». Ed è proprio grazie alla sua lungimiranza, precisa il gip, «che si dispone oggi di accertamenti di tipo tecnico formatisi ben prima del suo decesso».


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