La telefonata all’amico e il biglietto d’addio: tutti i misteri dietro la morte di Julia Ituma. «Ma la polizia ha cancellato tutto»

La compagna di squadra ha parlato con lei fino a dopo l’una. Ma dice di non essersi accorta di nulla

C’è una telefonata dietro il mistero della morte di Julia Ituma a Istanbul. E un presunto biglietto d’addio. Mentre l’Igor Novara ha smentito che la ragazza abbia lasciato un messaggio nella chat della squadra prima di perdere la vita. A tarda sera, dopo la partita, Ituma ha telefonato a un amico che aveva conosciuto a scuola e che la madre Elizabeth non conosceva. Il colloquio sarebbe durato diversi minuti. Al termine l’amico ha contattato alcune amiche di Julia perché allarmato: non riusciva più a collegarsi con Julia. E ha riferito che lei non era tranquilla. Intanto la mamma Elizabeth e la zia stanno completando le pratiche per riavere al più presto la salma della giovane pallavolista morta per una caduta dal sesto piano dell’hotel sul Bosforo dove alloggiava con la sua squadra. Proprio Elizabeth intanto accusa la polizia turca di aver cancellato il contenuto del telefono della figlia.


Gli interrogativi

Secondo le prime risultanze dell’inchiesta la coetanea di Julia Lucia Varela ha parlato con la ragazza fino all’1 e 20 di notte. Si trovavano nella stanza 606. Poi non si è accorta che la compagna di stanza aveva aperto la finestra per gettarsi di sotto. La giocatrice spagnola è stata svegliata dalla polizia turca alle 5 del mattino. Nel video registrato dalle telecamere di sorveglianza del Volley Hotel si vede la ragazza che parla a lungo al telefono. Poi guarda lo schermo con aria interrogativa. Infine si accovaccia a terra. Era al telefono con l’amico che, specificano le compagne di squadra, «non era un fidanzato». Il Resto del Carlino oggi parla anche di un biglietto d’addio scritto in inglese trovato nella camera della ragazza. Le indagini della polizia si concentrano sullo smartphone sequestrato. Mentre probabilmente l’amico della ragazza verrà sentito in Italia per raccontare cosa si sono detti.


I farmaci

Il Messaggero invece scrive che Julia Ituma ha preso dei farmaci prima di andare a dormire. Non si parla di grandi quantitativi né di stati di alterazione della ragazza. Ma in ogni caso arriveranno gli esami tossicologici a togliere eventuali dubbi. La società ha anche smentito i messaggi del ragazzo alle compagne di squadra di Julia. Si parla di alcuni contatti su Instagram. Sono invece partiti già nel pomeriggio le familiari e i tecnici della squadra che erano rimasti a Istanbul. Questi ultimi si riuniranno alla squadra che era rientrata già ieri e che avrà alcuni giorni per riprendersi dallo choc prima di tornare ancora in campo dopo la partita giocata mercoledì sera in Champions League. La Lega pallavolo femminile ha infatti disposto il rinvio al 19 aprile della partita di campionato tra Novara e Chieri, un match tutto da dedicare a Julia.

La polizia turca e il telefono di Julia

La madre di Julia Elizabeth però dice a Repubblica che la polizia turca ha cancellato dallo smartphone della figlia tutto quello che c’era dentro. Il cellulare lo ha ricevuto dall’ambasciata italiana: «Io l’ho visto. Era completamente vuoto. L’ho acceso ma dentro non c’era più niente. Cancellati sms, messaggi, la rubrica. Anzi, non c’era proprio Whatsapp. Gli inquirenti hanno sicuramente copiato il contenuto per capire con chi ha parlato prima di morire. Ma voglio farlo anche io. Ne ho diritto. Invece mi ritrovo un telefono vuoto».

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