In Evidenza IsraeleTrasporti pubbliciFedez
ATTUALITÀArrestiCampaniaInchiesteMaltrattamentiOmicidiSalernoTortura

Scomparsa di Marzia Capezzuti a Salerno, tre arresti: si indaga per omicidio e tortura

19 Aprile 2023 - 08:25 Redazione
marzia capezzuti
marzia capezzuti
Le tre ordinanze di custodia cautelare: c'è un minorenne

C’è una svolta nelle indagini sulla scomparsa di Marzia Capezzuti. La 29enne di Milano è sparita dal comune di Pontecagnano Faiano nel mese di marzo 2022. Oggi tre ordinanze di custodia cautelare in carcere sono state emesse dal Gip del tribunale ordinario e da quello per i minorenni di Salerno. I destinatari, tra cui una donna, sono accusati, a vario titolo, di maltrattamenti, tortura ed omicidio. I resti di un corpo, che si presume appartenessero alla giovane, furono trovati ad ottobre scorso in un casolare di Santa Tecla, nel comune di Montecorvino Pugliano. Il caso è stato a lungo seguito anche dalla trasmissione Chi l’ha visto che, in diverse puntate, ha ospitato in collegamento i genitori della 29enne. La procura di Salerno aveva da tempo aperto un’inchiesta per omicidio e occultamento di cadavere. E aveva anche indagato alcuni familiari del fidanzato di Marzia, deceduto nel 2019. La ragazza, infatti, era rimasta a Pontecagnano Faiano anche dopo la scomparsa del compagno. Ma, secondo l’accusa, sarebbe stata segregata in casa e avrebbe subito continue violenze. Proprio durante una puntata di Chi l’ha visto, fu mostrata una foto scattata da un cittadino, nella quale Marzia appariva con il volto pieno di lividi e con macchie di sangue. Uno scatto che risalirebbe a pochi mesi prima della scomparsa avvenuta il 7 marzo del 2022.

I maltrattamenti

La donna, come ricostruiscono i magistrati, era vulnerabile in quanto «affetta da disturbo della condotta in ritardo mentale di media gravità» ed era stata ingiustamente colpevolizzata della morte del compagno dai familiari, presso i quali aveva continuato a vivere. Questo li avrebbe spinti a sottoporla a maltrattamenti e torture, «per mero intento e spirito punitivo». Ma non solo: l’avrebbero segregata in casa anche per poterle sottrarle la sua pensione di invalidità. Per riuscirci, gli indagati l’avrebbero progressivamente allontanata dalla sua famiglia, tanto che i genitori della giovane, al momento della sua scomparsa, neanche sapevano che lei fosse rimasta ad abitare con loro.

Leggi anche: