Ultima generazione, l’attivista sui blitz: «Non facciamo danno a nessuno, su di noi esagerano perché facciamo paura»

«Sono bischerate quelle che facciamo, ma alziamo la voce e questo dà noia», ha spiegato Irene, una delle attiviste del movimento ambientalista durante un evento di presentazione a Firenze

«Non ci sentiamo un’associazione a delinquere, lo sapevamo che questo poteva essere il rischio se fossimo stati efficaci». A dirlo è Irene, un’attivista di Ultima Generazione durante l’evento di presentazione del movimento al circolo Arci di San Niccolò a Firenze. «È un’esagerazione, non stiamo facendo un danno a nessuno», ha continuato la giovane anche in riferimento all’indagine per associazione a delinquere aperta a Padova pochi giorni fa contro cinque membri locali. «Significa che si sta facendo paura», spiega Irene, «i nostri blocchi a Roma durano un quarto d’ora perché poi arriva la polizia». E ancora: «La tinteggiatura basta una pioggia e va via subito e controlliamo sempre che non facciano danni», continua la giovane riferendosi ai palazzi storici e statue imbrattati negli ultimi mesi dal gruppo per il clima. «Sono bischerate quelle che facciamo, ma alziamo la voce e questo dà noia, e fa una maledetta paura. La repressione infatti sta aumentando e con una reazione spropositata». Nell’evento di presentazione, l’esponente di Ultima generazione ha anche spiegato quanto il movimento a cui appartiene punti «al cambiamento sociale», ottenibile secondo gli attivisti solo con la disobbedienza civile. «Per avere un cambiamento sociale si deve raggiungere l’1% della popolazione, così hai il 50% di possibilità di avere successo per fare un cambiamento sociale», continua Irene, «Ultima generazione sa che disobbedire non porterà il cambiamento sociale necessario per salvarci dal cambiamento climatico, ma in questo modo cerchiamo di innescare una riflessione». Poi la conclusione sulle numerose polemiche degli ultimi giorni: «Noi non stiamo simpatici e lo facciamo apposta. Per far cambiare le idee alle persone la maniera più veloce ed efficace è fare arrabbiare la gente».


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