Radici, le firme di Messina Denaro e l’opinione della grafologa: «Somigliano a quelle di Andreotti» – Il video

La prima puntata del podcast di Open sulla storia dell’Ultimo dei Corleonesi

Nella prima puntata di Radici, il podcast di Open sulla storia di Matteo Messina Denaro c’è un’intervista alla grafologa Sara Cordella. Cordella è grafologa forense, specializzata in grafologia criminologica, iscritta all’albo dei periti del Tribunale di Venezia e docente. Ma mentre ai giudici interessa soprattutto la cosiddetta scienza dell’identificazione (e discipline come la dattiloscopia, la balistica e la grafologia) questo tipo di analisi è grafologica di personalità. Non si tratta di una scienza e nasce ai primi del ‘900 con il frate Girolamo Moretti, che decodifica dal punto di vista grafologico segni che sono anche prodotti neurologici. «Quando io scrivo sto avendo un comportamento. (…) Sto mettendo in atto dei comportamenti neurologici», spiega Cordella nel podcast.


La grafologa poi analizza le firme di Francesco e di Matteo Messina Denaro. Nella sua analisi delle firme dell’Ultimo dei Corleonesi Cordella nota che nell’ultima grafia il Boss «inserisce i cosiddetti ricci del nascondimento. È la bugia per omissione. Cioè lui impara in qualche modo che la miglior bugia è quella non detta. Tra il dire una cosa e l’omettere una cosa, la cosa migliore è la seconda. Sono gli stessi ricci che aveva Andreotti! Non scelgo di dire una bugia ma in qualche modo nascondo una verità non dicendola». L’intera intervista è presente nella prima puntata del podcast.


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