A Milano e Torino scoppia la festa napoletana, la bolgia nelle piazze alla faccia dei divieti ultras – I video

I tifosi azzurri non si sono fatti intimorire dai gruppi di ultrà che minacciavano rappresaglie per chi avesse festeggiato nelle «loro città»

Milano e Torino sono destinazioni dell’immigrazione interna, e lo si vede bene nella serata in cui il Napoli diventa campione d’Italia per la terza volta nella sua storia. Nel capoluogo meneghino la piazza del Duomo si è riempita di tifosi azzurri che hanno lanciato fuochi d’artificio in un euforia che forse non si vede nemmeno a capodanno. Intanto, nei viali principali della città le auto si riversano in strada e il suono del clacson riempie l’aria. E anche a Rozzano, in periferia, si vedono le stesse scene, con decine di auto con che suonano il clacson e da cui sventolano bandiere azzurre. Intanto, a Torino i luoghi dei festeggiamenti sono Via Roma e Piazza Castello. Tra i portici riecheggiano i botti dei petardi in cielo esplodono i fuochi pirotecnici. I tifosi cantano cori per il loro idolo Victor Osimhen, autore del gol decisivo nella partita alla Dacia Arena, ma non manca chi ricorda Maradona e chi invece si fa beffe della Juve nella sua città: «Chi non salta juventino è…». Non solo Napoli, ma anche Milano e Torino sono tinte d’azzurro in questa notte speciale, con buona pace degli ultrà juventini del gruppo Primo Novembre 1897 che avevano minacciato i partenopei: «A Torino ci sono solo due squadre che possono colorare le piazze, quindi evitate perché non ve lo permettiamo». 


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