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Schlein a Piazzapulita, le condizioni al governo sulle riforme: «Sennò pronti alle barricate»

11 Maggio 2023 - 23:18 Redazione
La segretaria dem è sicura che la maggioranza non abbia i numeri per approvare le riforme senza ricorrere poi al referendum. Sull'ipotesi di una sponda da parte di Conte resta scettica

Elly Schlein si è detta disponibile al dialogo con il governo Meloni «ogni volta che ci sarà bisogno» per discutere sulle riforme, ma promette le «barricate» se per esempio la premier non mette da parte iniziative sgradite al Pd, come la riforma sull’Autonomia differenziata: «Vedremo ogni volta che sarà necessario, già da ieri abbiamo chiesto a loro cosa vogliono fare – ha detto la segretaria del Pd a Piazza Pulita – Queste sono le condizioni: se è un dialogo vero e se tiene insieme una moratoria sulle autonomie. Sull’autonomia differenziata di Calderoli facciamo barricate». Schlein è sicura che la maggioranza non abbia i numeri sufficienti per approvare le modifiche alla Costituzione senza dover poi ricorrere al referendum, nonostante nella maggioranza cresca la convinzione che la sponda di Matteo Renzi possa evitare le urne: «Suggerirei di fare meglio i conti – dice Schlein – Ho sentito una contrarietà sull’elezione diretta non solo da parte nostra, ma anche di altre forze di opposizione. Mi sembra difficile arrivare a quel punto. Siamo un partito riformista e innovatore, non abbiamo detto no e basta, abbiamo fatto le nostre proposte su rappresentanza e stabilità».

Un’altra sponda per il governo potrebbe arrivare anche dal M5s di Giuseppe Conte. Scenario che vede Schlein scettica: «Non ho visto un atteggiamento di sponda. Ci sono state occasioni in cui Pd e M5s non sono stati d’accordo, ma non ho visto una strategia complessiva di sponda». L’impegno per rimettere insieme i pezzi di quel che resta del “campo largo” è di «continuare a lavorare per cercare la condivisione su battaglie di merito». Nel faccia a faccia a palazzo Chigi sulla riforma del presidenzialismo, la segretaria dem ricorda di aver fatto una battuta a Meloni: «Perché non una monarchia illuminata? Eleggendolo direttamente, il Presidente della Repubblica perderebbe la sua figura di garanzia, super partes. E poi le ho chiesto perché sia così preoccupata della stabilità del suo governo. Stanno usando i numeri per fare delle cose che danneggiano il Paese, pensiamo cosa hanno fatto sui migranti o su opzione donna».

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