La volontaria che ha passato 7 anni sulle navi delle Ong: «Lascio, non ce la faccio più: troppa morte e troppo odio»

Anabel Montes Mier è scesa nei giorni scorsi dalla Geo Barents

«Non ce la faccio più: troppa morte, troppo dolore e troppo odio attorno a noi. Lascio». In un’intervista a Repubblica Anabel Montes Mier, definita la “pioniera” dei volontari a bordo delle navi umanitarie’, spiega perché è scesa la scorsa settimana dalla Geo Barents. «Una scelta difficilissima. Questi sette anni e mezzo mi sono sembrati venti. Rifarei tutto, ma il livello di intensità, di tensione emotiva, la potenza delle esperienze vissute sono diventati insopportabili. Tutti gli orrori visti e ascoltati hanno reso fragile anche una persona come me che si è sempre ritenuta forte. Sindrome da stress post-traumatico, la diagnosi che ho ricevuto, io soccorritrice. Provate a capire come stanno quelle persone dopo anni passati in Libia». Montes dice nel colloquio con Alessandra Ziniti di aver salvato «migliaia di persone con le loro storie terribili, decine di cadaveri. Persino la felicità per le vite salvate macchiata dalla consapevolezza che poi a terra in pochi li aiuteranno. Il compito delle Ong è evitare che queste persone muoiano in mare, poi dovrebbero essere gli stati ad aiutarle». Il clima attorno alle Ong è cambiato, sostiene: «Quanto odio, e non riesco a farmene una ragione. Mi hanno insultato in tutti i modi, augurato il carcere, lo stupro, la morte. Come è possibile che chi si prodiga per salvare vite sia ripagato così?».


Leggi anche: