Mediterraneo, partenze e naufragi senza sosta: 35 morti al largo della Tunisia, altri 400 migranti alla deriva. L’hotspot di Lampedusa è stracolmo

I sopravvissuti salvati dalla ong Resqship denunciano che in mare sarebbero dispersi decine di loro compagni di viaggio. I numeri dell’emergenza sull’isola

Proseguono incessanti le partenze di barconi di migranti dalle coste del Nordafrica, in particolare di Libia e Tunisia. E con esse gli sbarchi, sul suolo italiano principalmente a Lampedusa, ma anche i naufragi, con la conta delle vittime nel tratto di Mediterraneo che separa l’Africa dall’Europa che si fa sempre più drammatica, e sempre più difficile. Secondo il sito Afroplanete, la strage più grave sarebbe avvenuta ieri, sabato 8 aprile, al largo della Tunisia, quando un’imbarcazione con a bordo una cinquantina di persone si sarebbe rovesciata, probabilmente a causa del mare mosso e delle pessime condizioni del mezzo: sarebbero 35 i cadaveri recuperati, mentre i restanti 15 circa sarebbero stati tratti in salvo. Ma non sarebbe questo l’unico naufragio avvenuto nel weekend. I sopravvissuti salvati dalla Ong Resqship, una volta sbarcati a Lampedusa, hanno raccontato ai volontari che diversi loro compagni di viaggio sono dispersi in mare. Non è chiaro al momento di quante persone si tratti: secondo alcune versioni una decina, secondo altre una ventina. Di certo, oltre ai 22 tratti in salvo, i volontari hanno già recuperato due cadaveri.


L’allerta di Alarm Phone

«Ci sono 400 persone in pericolo nel Mediterraneo». A dare nuovamente l’allarme nel giorno di Pasqua è la rete di soccorso internazionale Alarm Phone, che su Twitter spiega di aver ricevuto una chiamata nella notte da una barca partita da Tobruk, in Libia. «Abbiamo informato le autorità, ma nessuna operazione di salvataggio è stata confermata. Non mettete a rischio 400 vite: soccorreteli subito!», esorta l’associazione. Verso metà pomeriggio, Alarm Phone ha aggiunto che l’imbarcazione sarebbe ferma nella zona Sar di Malta senza carburante e con diversi litri di acqua a bordo. «Tre persone in pericolo si sono gettate in mare, temendo che la barca si potesse capovolgere da un momento all’altro – continua la rete di soccorso internazionale -. Dove sono i soccorsi? Le persone in pericolo sono nel panico, riferiscono che la barca è alla deriva, la stiva è piena d’acqua, una delle persone che si era lanciata in mare è a bordo priva di sensi. Le autorità Sar Ue sanno dove sono e che rischiano la vita. Cosa aspettano a intervenire?». Secondo quanto riferito da Alarm Phone, un mercantile sarebbe passato non lontano dalla zona dove si trova l’imbarcazione con 400 migranti, ma non si sarebbe fermato a prestare soccorso.


Lampedusa, hotspot al collasso

Solo nel weekend di Pasqua, si conta siano stati 37 gli sbarchi registrati a Lampedusa: 17 nella giornata di sabato, con 679 persone giunte sull’isola, e altri 20 nel giorno di Pasqua, con 741 nuovi arrivi. La maggior parte dei migranti dice di essersi imbarcato a Zarzis, Chebba, Jebiniana e Kerkenna – tutte città della Tunisia – e di aver pagato fino a 4mila dinari (poco meno di 2mila euro – ndr) per riuscire ad arrivare in Italia. Con i nuovi arrivi, nell’hotspot di Lampedusa si contano ora 1.614 migranti, in una struttura pensata per accoglierne (temporaneamente) poco meno di 400. In mattinata, fa sapere l’Ansa, sono stati spostati con il traghetto di linea 156 persone, mentre per la serata di Pasqua non sono previsti trasferimenti.

Foto d’archivio Ansa / Elio Desiderio

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