Trovato il corpo di Giulia Tramontano in un parco a Senago, il fidanzato Alessandro Impagnatiello confessa l’omicidio

Il cadavere era in un’area verde abbandonata a Senago. Le indagini e la scoperta nella notte

Il corpo di Giulia Tramontano è stato ritrovato nella notte. Si trovava in un’area verde abbandonata a Senago nel Milanese. Il fidanzato Alessandro Impagnatiello ha confessato l’omicidio della 29enne al settimo mese di gravidanza. La ragazza era ricercata dal 29 maggio scorso. Successivamente era emersa la circostanza della lite con il fidanzato. Impagnatiello aveva una relazione con un’altra ragazza. Tramontano lo aveva scoperto poco prima di scomparire. Nell’auto del barman erano state trovate ieri alcune tracce di sangue. Impagnatiello si trova in caserma a Senago per l’interrogatorio della pubblica ministera Alessia Menegazzo, titolare dell’indagine insieme a Letizia Mannella. È accusato di omicidio, occultamento di cadavere e interruzione di gravidanza non consensuale. Sarebbe in stato di fermo. L’uomo avrebbe confessato durante l’interrogatorio in caserma. Ha anche tentato di bruciare il cadavere.


Le indagini

Secondo quanto scrive l’agenzia di stampa Ansa Impagnatiello ha indicato il cadavere della donna nascosto in un lembo di terra dietro ai box di una palazzina in via Monte Rosa a Senago, nel Milanese, non lontano dall’abitazione della coppia. Il corpo era nascosto in un’intercapedine. Gli investigatori hanno trovato ieri tracce di sangue nella sua auto, un Suv T-Roc bianco. C’è anche una foto che ritrae Impagnatiello mentre esce di casa, considerata importante per le indagini. Il sospetto è che sia stato lui a scrivere gli sms con cui Tramontano si congedava sabato sera dalle amiche e dai famigliari.


In quel momento, è il sospetto, la ragazza era già morta. Quel giorno Giulia aveva incontrato l’altra ragazza che Alessandro frequentava. Ne aveva scoperto l’esistenza da poco. Quella ragazza era rimasta incinta, come lei, di Impagnatiello, che ha già una figlia di sei anni nata da un’altra relazione. L’altra ragazza aveva contattato Giulia per raccontarle anche di come la dipingeva Impagnatiello. Entrambe le donne, prima ignare l’una dell’altra, dallo scorso aprile avevano iniziato ad avere sospetti sul fatto che il 30enne avesse un’altra relazione.

L’informazione di garanzia

Gli inquirenti hanno notificato ieri l’informazione di garanzia ad Impagnatiello. Anche nell’appartamento sarebbero state trovate tracce di sangue. Il Raggruppamento Informazioni Scientifiche (Ris) dei carabinieri ha analizzato la casa che si trova in via Novella a Senago. Gli investigatori hanno anche ottenuto una copia forense del suo cellulare. Le ricerche nelle ultime ore si sono concentrate nel parco delle Groane, nel campo da baseball di Senago e lungo il canale Villoresi. A sabato sera, intorno alle 21.30, risale l’ultimo scambio di messaggi su WhatsApp tra Giulia e un’amica. La ventinovenne raccontava di aver avuto una discussione con il suo compagno e scriveva: «Sono un po’ turbata, ma ora vado a dormire». Secondo le indagini però a quell’ora Tramontano era già morta. E quella risposta sarebbe stata inviata da Impagnatiello.

L’altra relazione di Alessandro Impagnatiello

Con la collega-amante, di nazionalità americana, il 30enne avrebbe più volte parlato male della fidanzata. Sostenendo anche che avesse problemi mentali. Dalla denuncia del 30enne, presentata domenica, sarebbero quindi emerse, poi, anche tutta una serie di incongruenze, come un luogo con un indirizzo inesistente dove sarebbe andata, a suo dire, la fidanzata. Nelle telecamere di sorveglianza Giulia viva è inquadrata per l’ultima volta sabato verso le 19. Secondo i pm nell’omicidio Impagnatiello potrebbe essere stato aiutato da un complice. Alcune telecamere hanno inquadrato il percorso del T-Roc quella notte. Il Suv si è fermato nella zona del parco delle Groane, attorno a un campo da baseball. I carabinieri hanno anche battuto l’area del canale Villoresi. A mezzanotte Impagnatiello si è fatto vedere mentre usciva di casa dai vicini. «Sei un assassino, fai schifo», gli hanno urlato.

Le ricerche

I militari, i vigili del fuoco e protezione civile hanno cercato Giulia nelle campagne dell’hinterland, nel canale Villoresi e nei due canali più piccoli che scorrono in quella zona, il Pudiga e il Garbogera. I sommozzatori hanno dragato le acque del Seveso. Un elicottero ha sorvolato la zona per tutto il giorno. L’altroieri la sorella Claudia, il padre Franco e la mamma Loredana si sono presentati nell’appartamento di Alessandro Impagnatiello. Sono volate parole grosse e alcuni schiaffi. Poi il barman è tornato in caserma per raccontare gli ultimi minuti di Giulia. Ieri la madre di Impagnatiello lo aveva raggiunto Impagnatiello con il compagno a Senago: «Bisogna ritrovare Giulia. È importante per noi. Come sta Alessandro? Abbattutissimo». Impagnatiello, barman nell’Armani Bamboo di via Manzoni a Milano, è accusato non solo di omicidio volontario aggravato, ma anche di occultamento di cadavere e interruzione di gravidanza non consensuale.

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