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La “minaccia” di Renzi a Meloni: «Il mio obiettivo? Rompere le p… al pesce grande»

17 Giugno 2023 - 07:40 Redazione
matteo renzi giorgia meloni
matteo renzi giorgia meloni
La rassicurazione a Ronzulli su Forza Italia e la frase sul governo

L’obiettivo politico di Matteo Renzi è quello di «rompere le palle al pesce grande, cioè Meloni». Per questo Forza Italia può stare tranquilla. Lo avrebbe detto l’ex premier di centrosinistra a Licia Ronzulli secondo un retroscena de La Stampa. Il colloquio tra i due si è svolto in piazza San Lorenzo in Lucina a Roma, pochi minuti dopo la conferenza stampa degli azzurri. C’erano anche Giorgio Mulé e Paolo Emilio Russo. E la battuta è arrivata dopo che Ronzulli aveva chiesto al leader di Italia Viva di «non rompere le palle» al partito. La precisazione di Renzi dovrebbe rassicurare gli orfani di Berlusconi: «Stai tranquilla. Non romperò le palle a Meloni attraverso voi».

Il pericolo Matteo

La precisazione si è resa necessaria perché davvero nel centrodestra c’è chi ha paura di uno svuotamento del partito. Anche se la direzione in teoria pare diversa da Italia Viva: Fratelli d’Italia e Lega sono più gettonate tra chi dopo la morte di Berlusconi cerca rassicurazioni sulla sua carriera politica. Ma il problema è che al Senato i numeri sono ballerini. Ne bastano pochi, dai quattro ai sei, per mandare in tilt la maggioranza. «Se qualcuno crede che io mi faccia portare a spasso da Renzi, sbaglia di grosso. Questo è il mio unico governo. O così, o io torno all’opposizione e poi vediamo che fanno», avrebbe detto Meloni. Che ha bisogno di blindare i numeri. E per farlo ha stretto un patto con Marina Berlusconi. Con la garanzia esterna di Marta Fascina. Che intanto si ritaglia un ruolo di ambasciatrice diplomatica di Mediaset presso l’esecutivo.

La soglia alle europee

L’obiettivo di Forza Italia invece è quello di raggiungere e superare la soglia di sbarramento alle elezioni europee. È fissata al 4%, anche se si parla di un accordo per abbassarla al 3%. Il traghettatore Antonio Tajani è ottimista: «Ora siamo tra il 9 e l’11%, magari arriviamo anche al 12%. Se ci impegniamo e restiamo uniti non è impossibile rimanere attorno al 10%». Invece Meloni è più orientata all’idea di creare attorno a Fi una federazione di altre sigle.

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