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La teoria del padre di Kata scomparsa a Firenze: «Hanno rapito la bambina sbagliata». Gli avvocati smentiscono

Agli inquirenti l'uomo ha ipotizzato che i rapitori si sarebbero sbagliati, confondendo sua figlia con una sua coetanea

Ha chiesto spontaneamente di parlare con gli inquirenti, Miguel Angel Romero Chiclo, padre della piccola Kataleya sulla cui scomparsa indaga la Dda di Firenze. E mentre si è concluso il secondo giorno di ricerche nell’ex hotel Astor, scandagliato in ogni suo locale dopo lo sgombero, davanti al sostituto procuratore della Dda, Christine von Borries, l’uomo avrebbe portato alcuni elementi nuovi per gli inquirenti, a cominciare da una sua ipotesi. Secondo il padre di Kata, le persone che avrebbero rapito la figlia da via Maragliano avrebbero preso la bambina sbagliata. Come riporta la Repubblica, l’uomo ha ipotizzato che il vero obiettivo dei criminali non sarebbe stata quindi la piccola Kata di 5 anni, ma una sua coetanea. La teoria del padre si baserebbe sul fatto che non ci sarebbe ancora un vero movente dietro il rapimento, per quanto la procura aveva già valutato la strada dello scambio di persona senza trovare riscontri. A cominciare da chi potesse essere la bambina che doveva essere rapita, e soprattutto per quale motivo. Dichiarazioni però che secondo gli avvocati che assistono i genitori di Kata, Filippo Zanasi e Sharon Matteoni, non sarebbero state fatte agli inquirenti.

La faida per il controllo degli affitti

La convinzione più forte per gli inquirenti è che dietro la scomparsa della bambina ci sia una ritorsione, anche se non è ancora chiaro se fosse diretta alla famiglia o alla fazione a cui apparteneva. Nell’ex hotel occupato infatti da tempo si scontravano almeno tre gruppi che puntavano al controllo del racket dell’affitto delle stanze. Qualche settimana prima che Kata scomparisse, sua madre e i figli avevano subito un’aggressione che li aveva costretti a rinchiudersi nella loro stanza. Ma la procura cerca ulteriori riscontri, considerando la strada dell’estorsione sia ancora debole, visto che le cifre di cui si parla non giustificherebbero un rapimento. E finora alla famiglia della bambina non sono arrivate richieste di riscatto.

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