Parla il padre della ragazza che ha denunciato Leonardo La Russa: «Mia figlia è devastata»

Al centro Antiviolenze della Clinica Mangiagalli riscontrate ferite «compatibili con la violenza sessuale»

«Se verrà dimostrato quello che racconta mia figlia, e io credo a mia figlia, lei resterà segnata per tutta la vita. Spero che chi deve indagare e giudicare sappia valutare oggettivamente i fatti, indipendentemente dalla potenza politica del padre». Queste le parole – rilasciate a Repubblica – del padre della ragazza che ha denunciato Leonardo, figlio del presidente del Senato Ignazio La Russa, di violenza sessuale. Decide di rompere il silenzio mentre il padre dell’accusato continua a difendere il proprio figlio ventunenne. «Non ho dubbi su quello che racconta – afferma ancora il padre della ragazza -. Da quella notte, mia figlia è devastata».


La ricostruzione di quella notte in base alla denuncia della giovane

Finora c’è una denuncia depositata dall’avvocato Stefano Benvenuto, che assiste la giovane. La ragazza sarà convocata nei prossimi giorni in procura. Davanti al procuratore aggiunto Letizia Mannella, al pm Rosaria Stagnaro e al capo della squadra mobile Marco Calì, dovrà recuperare ricordi di quella sera. Iniziando dall’incontro con Leonardo La Russa all’Apophis club, a pochi metri dal Duomo. Dopo essersi salutati, i due bevono qualcosa e iniziano a ballare. Poi il buio. Lei si risveglia nuda nel letto del ragazzo. Chiede spiegazioni su come sia finita lì. Leonardo le dice «di aver avuto un rapporto sessuale consensuale». Lei capisce di essere a casa della famiglia La Russa perché a un certo punto vede il presidente del Senato. È da poco passato mezzogiorno. «Ignazio La Russa – scrive nella denuncia la giovane – si è affacciato in camera e, vedendomi nel letto, è andato via». Poco dopo lei chiede di andare via. «Leonardo mi disse “pretendo un bacio, se no non ti faccio uscire”». Negli attimi successivi al risveglio, la ventiduenne scrive più volte all’amica che le spiega che lei, dopo il drink, non ha iniziato a stare bene. Secondo il legale di La Russa, Adriano Bazzoni, «la denuncia è fumosa». Al centro Antiviolenze della clinica Mangiagalli però verranno refertate un’ecchimosi, una leggera ferita a una gamba, positività a cocaina e cannabis. Sono state riscontrate nel sangue anche tracce di benzodiazepine, ma servono ulteriori esami per capire se quella sostanza è stata assunta tramite un cocktail.


Le lesioni «compatibili con la violenza sessuale»

Oggi il Corriere della Sera entra nei dettagli della refertazione della clinica Mangiagalli. Le lesioni «potrebbero essere compatibili con una violenza sessuale» afferma alla testata una fonte che lavora all’inchiesta della Procura di Milano. Il racconto è ritenuto «credibile». I pm dovranno accertare cosa è successo nell’ appartamento su due piani della famiglia La Russa nei pressi di corso Buenos Aires. L’esame ginecologico, come detto, ha accertato le tre lesioni. La questione della compatibilità è molto sdrucciolevole. Tra l’altro, spiega la testata, non sarebbe neppure un tema risolutivo per l’esito dell’inchiesta, perché il reato di violenza sessuale può essere commesso anche senza costrizione ma per induzione. Gli investigatori della Mobile di Milano acquisiranno i tabulati dei telefonini per verificare comunicazioni e movimenti delle persone coinvolte. Non sarebbe stato ancora formalmente identificato l’altro giovane che avrebbe avuto rapporti con la ragazza, anche se il suo nome di battesimo è nella querela. Saranno acquisite anche le registrazioni delle telecamere fuori e dentro la discoteca e nei pressi dell’abitazione dei La Russa.

La chat con le amiche

Sempre il Corriere precisa che sono tre le ragazze – due amiche e una conoscente – dalle quali gli inquirenti potranno trarre, o come testimoni oculari di alcuni momenti cruciali o come interlocutrici nella mattina successiva di alcune chat, elementi utili a verificare l’attendibilità del racconto della 22enne. Una in particolare spiega alla ragazza che dopo il cocktail non era più in sé. «Non mi ricordo nulla. Raccontami di ieri, sono stata drogata?». Domanda alla quale l’amica avrebbe risposto: «Non mi ascoltavi, penso ti abbia drogata. Non mi ascoltavi, poi sei corsa via perché non ti ho più trovata. Tu stavi benissimo fino a prima che ti portò il drink». Stando alla denuncia, la giovane spiega che questa «mia amica mi ha anche detto che aveva provato a portarmi via non riuscendovi», «mi ha riferito che dopo l’assunzione di quella bevanda alcolica da parte di Leonardo non ero più in grado di parlare. Mi disse che ero stata drogata», e «mi scrisse di scappare». Ed è sempre questa l’amica che ha chiamato la giovane, in lacrime, appena uscita verso le 13 e 15 da casa La Russa.

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