Renzo Arbore spiega perché è sparito dalle scene: «La tv è immobile. Ma penso a un nuovo programma»

Il cantante e conduttore dice che prepara un programma di antiquariato musicale con Gegé Telesforo

Renzo Arbore è sparito dalle scene da qualche tempo. A gennaio 2022 ha ricevuto l’onore della nomina a Cavaliere di Gran Croce al merito della Repubblica dal presidente Sergio Mattarella. Poi, spiega in un’intervista a Repubblica, si è un po’ rintanato: «È successo dopo che ho lasciato, nell’autunno 2022, l’Orchestra italiana. Abbiamo fatto più di 1500 concerti nel mondo, dall’America alla Russia all’Australia alla Cina. Ho avuto un attimo di stordimento. Era la mia vita, salire sul palco era una festa. Mi è mancata la musica e la militanza con gli amici. L’orchestra è stata sottovalutata. Parlano tutti di quello che ho fatto in tv, l’esperienza col gruppo è stata eccezionale».


L’intrattenimento è immobile

Nel colloquio con Silvia Fumarola Arbore rimarca di aver guardato tanta tv. E gli viene da dire «che la fiction è buona, ci sono tanti titoli interessanti e attori bravi. Mentre l’intrattenimento è la parte più sofferente, è rimasto immobile. Tranne Fiorello che, in una collocazione straordinaria, la mattina presto, ha innovato. Il varietà, penso a quello inventato da Antonello Falqui, o quello che ho fatto io — ma non voglio fare il passatista — non c’è. Tutti format garantiti, il rinnovamento non lo vedo. Su Canale 5 c’è “Tu sì que vales”». Su VivaRai2 dice che «Fiorello è stato geniale, ha inventato una formula. Poi lo ha detto lui stesso: “Il programma ci ha preso la mano col pubblico che arrivava da tutta Italia”. Non solo rassegna stampa, ma ospiti, balletti; un vero varietà. Penso che non sia difficile trovare un’altra location, così la gente può dormire e lui può continuare a farlo in strada, l’aspetto che contraddistingue lo show. Ha scoperto un altro modo di fare varietà con i turisti e i curiosi, è quasi un dietro le quinte, la gente vede cose nuove. Un’ottima trovata».


Lo spazio culturale a Foggia

Dice che gli è dispiaciuto che Fabio Fazio sia andato via dalla Rai. Mentre dei Festival di Sanremo targati Amadeus pensa «tutto il bene possibile. All’inizio non mi aspettavo che riuscisse a reggere una direzione artistica, non è facile ripetere il successo negli anni. Invece è stato bravissimo: nuovi cantanti, pubblico giovane». Infine, rivela di star tornando alle sue radici: «Ho ceduto tutti i diritti delle mie cose alla Rai, e la Rai, in cambio, mi ha ceduto i diritti per trasmettere le mie performance a Casa Arbore, sponsorizzata dalla regione Puglia, comune, provincia, con il materiale restaurato. Sarà uno spazio culturale a Palazzo Dogana, a Foggia, vicino alla chiesa dove sono nato, San Francesco Saverio. I miei scenografi Cappellini e Licheri insieme all’Accademia delle Belle Arti di Foggia, stanno curando il progetto. Lascio tutte le mie collezioni: le radio di plastica americane, occhiali, borsette, tutti gli oggetti di bachelite anni 30 e 40, i premi, i gilet. Si potrà vedere la mostra permanente e frequentare questo luogo per gli incontri culturali».

Il programma con Gegé Telesforo

Ma in ballo c’è un nuovo programma: «Sono amico delle Teche e del direttore Andrea Sassano; con Gegé Telesforo prepariamo un programma di “antiquariato musicale”, dobbiamo trovare il titolo. Sono del segno del Cancro, ho il gusto del passato, lamento che molti amici scomparsi non siano stati ricordati come si doveva, a partire da Gigi Proietti. Mi è dispiaciuto per Raffaella Carrà, che avrebbe meritato considerazione maggiore da parte della cultura italiana, e per Gianni Minà».

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