Dovrebbe terminare alle 15 lo sciopero dei treni indetto per oggi, 13 luglio. Ma è probabile che lo strascico dell’astensione dal lavoro degli operatori del comparto porti a ritardi e cancellazioni anche nel resto della giornata. Lo hanno ventilato i sindacati, protestando per l’iniziativa del ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, che con un’ordinanza in extremis ha limitato la durata della protesta. Intanto, alla stazione Centrale di Milano, i tabelloni luminosi restituiscono la fotografia dei disagi causati ai viaggiatori. Anche a Roma Termini fioccano le scritte che annunciano le cancellazioni dei treni. L’Agi riporta che, a Milano, sono una decina i treni cancellati, per altri convogli i ritardi accumulati arrivano fino a 130 minuti.
L’assalto alle biglietterie
Le biglietterie sono prese d’assalto, soprattutto dai turisti stranieri che non avevano appreso la notizia della notizia: impossibilitati a partire, innervositi dal caldo, sono costretti a riprogrammare i piani di viaggi prefissati con estemporaneità. «Il problema non è restare qualche ora a Milano, il problema è perdere la coincidenza», racconta all’Agi una turista spagnola, con due figlie piccole al seguito. Sabato 15 luglio dovrebbero prendere il volo per fare ritorno a casa: adesso non sanno se riusciranno a ultimare il tour dell’Italia e, tantomeno, sono in grado di prevedere se il loro volo sarà cancellato, dato che in quella giornata è stato indetto anche uno sciopero del comparto aereo. «Neanche una mail, sono arrivata stamane in stazione alle 7.30 e ho avuto la bella sorpresa», afferma invece una persona che doveva andare a Grosseto.
I treni cancellati
Intanto, chi ha visto il suo treno cancellato o posticipato con un ritardo che continua ad aumentare, valuta anche l’acquisto di nuovi biglietti di treni nella fascia garantita, che inizierà dopo le 15: ma i costi sono esorbitanti, una famiglia ha raccontato di aver acquistato quattro biglietti sull’alta velocità per Roma, spendendo oltre 300 euro. Forza Italia accusa i sindacati di irresponsabilità, per bocca della parlamentare Erica Mazzetti. L’Adnkronos riporta una dichiarazione della deputata toscana questa mattina: «Se c’è un comportamento irresponsabile è quello dei sindacati che avrebbero lasciato milioni di persone a piedi, a metà luglio, tra pendolari, che già subiscono vagonate di ritardi, come tanti imprenditori e professionisti, che sono quelli che tengono su il sistema, e turisti, che meritano un servizio normale per raggiungere le loro mete senza disagi ulteriori, non è certo quello di Salvini, che ha cercato di comporre la situazione al meglio evitando disagi maggiori. Il ministro dei Trasporti ha fatto una scelta totalmente condivisibile contro un’impuntatura controproducente e dannosa per tutti. Il sistema dei trasporti nel suo complesso è in condizioni difficili da anni ma mai come prima d’ora ci sono state attenzione e volontà di interventi, con soluzioni pragmatiche, non certo con scioperi scellerati. Visto tutto questo ci aspetteremmo maggior collaborazione da parte di chi dice di rappresentare il lavoro e non sempre un controcanto che è, ribadisco, inutile per tutti».
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