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Cristiano Malgioglio e la cover di Federico Salvatore contro l’omofobia: «È stata la prima in Italia»

01 Agosto 2023 - 08:26 Redazione
cristiano malgioglio
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L'interprete canterà "Sulla porta", presentata al Festival di Sanremo del 1996

Cristiano Malgioglio interpreta una canzone di Federico Salvatore contro l’omofobia. Il brano Sulla porta, tredicesimo al Festival di Sanremo del 1996, rivivrà in una versione che il cantante presenterà in anteprima sabato 5 agosto a Cancello e Arnone (Ce), nella piazza davanti al Comune. Nell’occasione ritirerà il Premio Eccellenze Volturno al fianco di Raiz, Maria Nazionale e Vincenzo Comunale. Malgioglio spiega che “Sulla porta” era la prima canzone che parlava esplicitamente di omosessualità. «Baudo ebbe il coraggio di sceglierla, però poi, nel dialogo del gay con la madre, fu censurata la frase clou. “Sono un diverso, mamma, un omosessuale” divenne “Sono un diverso mamma, e questo ti fa male”. La metrica era salva, la denuncia depotenziata. Faceva ancora paura quella parola, non erano ancora i tempi del coming out. Federico, come sempre, era avanti, era un vero artista, nelle canzoni divertenti, come in quelle più serie».

Sulla porta

Malgioglio dice in un’intervista rilasciata a Il Mattino di essere stato uno dei primi a dichiarare la propria omosessualità: «È passato così tanto tempo da quei pezzi, da quello di Federico Salvatore, eppure… l’omofobia esiste ancora. Dobbiamo combatterla. Penso alla battaglia che ha fatto Mariela Castro, nipote di Fidel, a Cuba, sostenitrice del referendum popolareche ha legalizzato nel paese caraibico matrimoni gay e maternità surrogata». E rivela a Federico Vacalebre: «Sai che ci sono ragazzi che mi contattano chiedendo consigli, come rivelarsi alla madre, come dichiararsi all’uomo che amao? La sensibilizzazione sul tema è importante e sono felice di presentare Sulla porta in anteprima proprio nella terra di Federico Salvatore. Poi la porterò in tv».

Vita Porno

Infine, annuncia di avere per le mani un nuovo brano: «Ho pronto un pezzo di Toni Bungaro, Vita porno». E spiega che «il titolo è uno specchietto per le allodole, la vita porno è quella che facciamo noi tutti: non si capisce più niente, siamo frastornati dai tempi precari che viviamo. Toni è bravissimo, sofisticato, l’inciso è speciale, mi piace presentare un autore raffinato come lui ai giovani che mi seguono».

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