L’Albania è ormai le Maldive d’Europa. La fuga dal caro-estate ha provocato il record storico di partenze estive per Tirana. E mentre c’è chi, come Flavio Briatore, ci puntava già da prima, la ministra del Turismo Mirela Kumbaro spiega in un’intervista a Repubblica che nel 2022 il paese ha accolto 7,5 milioni di turisti stranieri. Una cifra impressionante per un paese con 2,8 milioni di abitanti. «Nei primi sei mesi del 2023 ci hanno già visitato 3,4 milioni di turisti stranieri, ovvero il 33% in più rispetto allo stesso periodo del 2022, che è anche l’anno migliore in termini di numeri. Per questo l’organizzazione mondiale del turismo ci ha classificato tra i Paesi con la più rapida ripresa del turismo dopo la pandemia».
Le spiagge e i prezzi bassi
Secondo la ministra alla base c’è la grande curiosità per le spiagge del sud del paese. E ad arrivare sono soprattutto italiani: «Negli ultimi 5 anni, un totale di 2,5 milioni di turisti italiani hanno visitato l’Albania. Nel 2022 si è osservato un aumento nel trend degli arrivi dall’Italia, oltre 610 mila, il 72% in più rispetto al 2021. E solo nei primi 6 mesi del 2023, l’Albania ha accolto oltre 310mila visitatori italiani, il 57% in più rispetto allo stesso periodo di un anno fa». Mentre non sono solo i prezzi bassi ad attrarre: «Sono ministra del Turismo ma anche dell’Ambiente. È un caso forse unico in Europa: vogliamo gestire i flussi tutelando natura e biodiversità. La nostra visione è proprio questa: turismo sostenibile e turisti d’élite, che soggiornano e spendono. Qui ora puoi trovare marchi alberghieri internazionali come Radisson, Marriot, Intercontinental, Maritim, Melia, Hyatt. Fino a sei anni fa nessuno di questi nomi era in Albania».
L’ambiente in pericolo
Nel colloquio con Davide Carlucci Kumbaro dice che il governo sta prendendo provvedimenti anche riguardo il pericolo di devastazione delle coste: «Lo sviluppo del turismo albanese non si concentrerà solo sulla costa, ma anche su tutto il territorio del Paese e lungo tutto l’anno. Per questo abbiamo dichiarato l’aumento della superficie delle aree protette al 30% del territorio entro il 2030. Inoltre, con gli incentivi statali, puntiamo a espandere l’attività agrituristica, in modo che i contadini non solo producano, ma trasformino la loro ricchezza in un’arte dell’ospitalità. È questa la nostra ricetta per evitare gli eccessi». Infine, dice la ministra, con l’Italia «non siamo concorrenti, ma complementari. Abbiamo imparato molto dall’eccellenza italiana dell’ospitalità e della cucina. Siamo profondamente grati a voi, e ora è il momento di lavorare insieme su progetti nell’interesse di entrambi i Paesi».
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