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Milano, il Comune cerca volontari per ripulire le aree verdi danneggiate dal nubifragio

18 Agosto 2023 - 22:46 Redazione
La call to action ha lo scopo di coinvolgere dal 28 agosto al 17 settembre i milanesi nella raccolta di foglie, rametti, detriti una volta che saranno terminati gli interventi di messa in sicurezza

«Insieme per il verde». È l’iniziativa del Comune di Milano per ripulire giardini e parchi danneggiati dal nubifragio che la notte tra il 24 e il 25 luglio ha colpito il capoluogo lombardo. Una call to action che ha lo scopo di coinvolgere dal 28 agosto al 17 settembre «qualsiasi persona maggiorenne o minorenne (fino ai 16 anni se accompagnati dai genitori, mentre i 16 e 17enni potranno partecipare previa firma del consenso dei genitori)» nella raccolta di foglie, rametti, detriti una volta che saranno terminati gli interventi di messa in sicurezza. «In queste settimane – si legge sul sito – l’impegno dei Vigili del Fuoco, e della Protezione Civile, di ATM, di Amsa, del consorzio che ha in appalto la manutenzione del verde e di tutta l’Amministrazione è stato decisivo per gestire l’emergenza, ma i danni del nubifragio sono stati davvero ingenti e, risolta la fase più critica, serve l’aiuto di tutte e tutti per ripulire la città». Le squadre di volontari e volontarie saranno coordinate dalle Guardie Ecologiche Volontarie (GEV), il cui obiettivo è «quello di favorire la formazione di una coscienza civica nei cittadini e nelle cittadine di ogni età e stimolare al rispetto e all’interesse per la natura e per il territorio». Per Beppe Sala, sindaco di Milano, la questione dei parchi è «la cosa più difficile da gestire», ha detto in un video pubblicato su Instagram lo scorso primo agosto. Il capoluogo lombardo ha, infatti, perso circa 5mila alberi, ma l’obiettivo è di «ripiantarli tutti». Mentre per quanto riguarda il legno tagliato, Sala ha assicurato: «non butteremo via nulla, siamo in contatto con aziende della filiera del legno per il riutilizzo. Quando ciò non sarà possibile, il legname sarà trasformato in biomassa», ha concluso

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