Mostra del Cinema di Venezia: Leone d’oro a Poor Things, film in bianco e nero dei Yorgos Lanthimos

Tradotta in italiano con il titolo «Povere creature», la pellicola è l’adattamento cinematografico del romanzo scritto nel 1992 da Alasdair Gray

L’80esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia giunge al termine. E la serata finale di oggi, 9 settembre, ha visto premiare come miglior film Poor Things – Povere creature in italiano – di Yorgos Lanthimos. Il regista greco, sul red carpet di chiusura, ha dichiarato: «È sicuramente un film difficile da descrivere. Ho dovuto cambiare in molti punti la struttura del romanzo, che è più un saggio politico, e puntare piuttosto sul punto di vista di Emma, sul suo viaggio nel mondo. Credo sia un tema molto contemporaneo perché si parla di libertà, del ruolo della donna e ovviamente della relazione tra i sessi. Le cose dall’epoca del romanzo, che è del 1992, non sono cambiate poi molto, a parte l’ambientazione gotica. Emma interpreta una mente libera che sperimenta sempre». La pellicola, vincitrice del Leone d’oro, è stata girata in bianco e nero. Si tratta di un adattamento cinematografico del romanzo scritto nel 1992 da Alasdair Gray.


I premi di Io Capitano, di Matteo Garrone, tra i favoriti della vigilia

A Matteo Garrone va il Leone d’argento per la miglior regia: il regista italiano ha partecipato al concorso con il film Io Capitano. «Questo premio aiuterà il film. Per fare il film insieme a persone africane, ho cercato di dare voce a chi di solito non ce l’ha. Ringrazio i miei attori per la loro straordinaria interpretazione: sono riusciti a dare tridimensionalità a quello che avevamo scritto, una grande umanità e una spiritualità», ha dichiarato il regista. Il film è ispirato alla storia di Kouassi Pli Adama Mamadou, attivista del Centro sociale ex Canapificio e membro del Movimento migranti e rifugiati di Caserta. Dopo aver ritirato il premio, Garrone ha ceduto la parola a Mamadou: «Io sono riuscito ad arrivare in Italia, ma vorrei che dedicassimo questo premio a tutte le persone che non sono potute arrivare a Lampedusa. E vorrei ricordare che quando c’è la voglia e la necessita di partire, nessuno ti può fermare. Occorre dare il diritto di accesso a noi giovani, il visto per viaggiare, e credo che sarebbe lo strumento per sbloccare il traffico di esseri umani». Il film di Garrone ha portato anche Seydou Sarr, giovane protagonista senegalese, alla vittoria del premio individuale Marcello Mastroianni, dedicato agli attori emergenti. La Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile, poi, è stata conquistata dalla statunitense Cailee Spaeny, attrice nel film Priscilla di Sofia Coppola. L’analogo premio maschile è andato a Peter Sarsgaard, protagonista di Memory, di Michel Franco.


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