Tor Bella Monaca, aggredita mentre puliva la strada dello spaccio: braccio fratturato e 25 giorni di prognosi

La condanna di don Coluccia: «Quello che è successo oggi a Tor Bella Monaca è grave». E la vittima dell’agguato assicura: «Continuo, non io mi arrendo»

Maricetta Tirrito, ancora dolorante, lo sottolinea: «Non mi arrendo». La coordinatrice dell’associazione «Laboratorio Una Donna» si trovava a Tor Bella Monaca per un’iniziativa organizzata dai residenti e promossa da Ama, società che gestisce la raccolta dei rifiuti a Roma. L’obiettivo? Fare una pulizia straordinaria della strada e della piazza di spaccio, nei pressi dei palazzi Ater di via Scozza. L’attività illecita, nella zona, è gestita dai clan Moccia e Sparapano. A un certo punto, la donna è stata aggredita: un uomo che voleva riprendere il possesso dell’area soggetta a pulizia, uno dei reggenti della piazza di spaccio, ha colpito Tiritto alla spalla con una bottiglia di birra piena. Prognosi di 25 giorni per la rottura del capitello radiale, con braccio ingessato dalla spalla alle dita della mano. Secondo la Repubblica, l’ordine di bloccare l’iniziativa è arrivato direttamente dai clan. Oltre alla vittima, stava partecipando alla manifestazione anche l’attivista antimafia Tiziana Ronzio, fondatrice di Torpiùbella: entrambe, da tempo, collaborano con don Coluccia nei progetti contro la droga a Tor Bella Monaca. Lo stesso prete, vittima di un agguato pochi giorni fa, era presente oggi, 9 settembre, all’iniziativa. Oltre ai residenti, poi, stavano dando una mano 15 operatori della municipalizzata, il presidente del Municipio Nicola Franco e il direttore generale di Ama Alessandro Filippi.


«La tensione è salita subito appena abbiamo portato via un divano che era usato come ufficio dai pusher per spacciare e costringere alcune donne tossicodipendenti a prostituirsi, fra cui una minorenne», ha spiegato Franco: al momento dell’aggressione si trovava accanto a Maricetta Tirrito ed è stato fra i primi a soccorrerla. Sempre Repubblica riporta altre parti del racconto del presidente del Municipio: «Subito dopo che abbiamo portato via il divano è apparso un signore che ha cominciato a urlare e inveire, ma noi abbiamo continuato. Poi io stesso ho trovato un machete a poca distanza dal divano, e lui si è innervosito ancora di più». I capiclan, constatato che gli attivisti non volevano desistere, avrebbero dato ordine alle vedette di bloccare l’iniziativa. «L’uomo continuava a urlare da dietro un cancello e all’improvviso abbiamo visto volare una bottiglia che ha preso in pieno Maricetta, colpendola alla spalla destra».


Non è tardata ad arrivare la condanna di don Coluccia: «Quello che è successo oggi a Tor Bella Monaca è grave. Una volontaria, arrivata da Ostia per aiutare le donne e le mamme del quartiere a ripulire una strada in mano agli spacciatori, è stata colpita dal lancio di una bottiglia e ne avrà per 25 giorni, considerata la frattura del braccio. La strada dove avevano organizzato questa encomiabile iniziativa, alla quale ho partecipato anche io insieme alle istituzioni, all’Ama e alle forze dell’ordine, è una piazza di spaccio gestita da manovalanza nordafricana, minorenni sottopagati e coinvolti in attività di vedetta e vendita».

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