Crocifisso obbligatorio e «ben visibile» nelle scuole e ufficio pubblici. La proposta della Lega: multe fino a 1.000 euro

Secondo il partito di Matteo Salvini, il simbolo dovrebbe apparire anche negli aeroporti, nelle stazioni e nei seggi elettorali

Il crocifisso è un elemento «essenziale e costitutivo e perciò irrinunciabile del patrimonio storico e civico-culturale dell’Italia», e per questo dovrebbe essere «obbligatoriamente» esposto in luogo «elevato e ben visibile». Non solo nelle scuole, come qualcuno torna a sostenere all’inizio di ogni nuovo anno scolastico, ma in tutti gli uffici della Pubblica Amministrazione, «nelle università e nelle accademie» nelle stazioni, nelle carceri, negli ospedali, nei porti e negli aeroporti, nei seggi elettorali. È questa la proposta della deputata leghista Simona Bordonali, prima firmataria della proposta di legge presentata alla Camera e denominata «Disposizioni concernenti l’esposizione del crocifisso nelle scuole e negli uffici delle pubbliche amministrazioni». La proposta – che prevede una sanzione da 500 a mille euro per chi rimuove il simbolo «in odio a esso» – è sostenuta dalla Lega e ha tra i suoi obiettivi elencati nei cinque articoli del testo «testimoniare, facendone conoscere i simboli, il permanente richiamo del Paese al proprio patrimonio storico-culturale che affonda le sue radici nella civiltà e nella tradizione cristiana».


L’obbligo giacobino di rimozione del crocifisso

Cancellare i simboli della nostra identità collante indiscusso di una comunità, significa svuotare di significato i princìpi su cui si fonda la nostra società», spiega la deputata bresciana, riferendosi alle «polemiche relative alla presenza del crocifisso nelle aule scolastiche, documentate dalla stampa e dai mezzi di comunicazione nazionali». Se qualcuno dovesse richiedere la rimozione del crocifisso, in nome della libertà di religione, il gesto verrebbe considerato «inaccettabile per la storia e per la tradizione dei nostri popoli». «Se la decantata laicità della Costituzione repubblicana fosse malamente interpretata nel senso di introdurre un obbligo giacobino di rimozione del crocifisso», spiega dura la proposta.


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