Il leader ceceno Ramzan Kadyrov ha pubblicato un video sul suo canale Telegram in cui mostra il figlio Adam picchiare il detenuto Nikita Zhuravel, accusato di aver bruciato il Corano. Kadyrov ha voluto diffondere le immagini per mettere a tacere i dubbi sul caso che risale a metà agosto: «Si discute ancora sul fatto che abbia picchiato il bruciatore del Sacro Corano, un complice dei servizi di sicurezza ucraini. Lo ha picchiato e ha fatto la cosa giusta». Una rivendicazione della violenza che giustifica come un atto dovuto: «Il nostro Paese ha una legge unica che protegge le Sacre Scritture, firmata dal presidente Vladimir Putin. Chi le viola deve essere severamente punito». E oltre al disprezzo per i diritti altrui, il leader ceceno si vanta pure di un presunto progresso del suo Paese: «Il nostro Stato sta crescendo negli ideali di tolleranza, sopportazione e amore per l’altro». Nel video si può vedere quello che sarebbe Adam Kadyrov picchiare con schiaffi, pugni e ginocchiate in testa il detenuto. Pestaggio su cui anche lo stesso leader ceceno si permette di dare qualche consiglio: «Senza esagerare, sì, sono orgoglioso dell’azione di Adam». Infine, un riconoscimento del gesto compiuto dal figlio: «Si è sempre distinto per il desiderio di crescere non tra i suoi coetanei ma tra gli anziani, sviluppando così ideali adulti di onore, dignità e difesa della propria religione. Rispetto la sua scelta».
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