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A Portofino il sindaco è indagato per contraffazione di borse e accessori di marca. L’opposizione chiede le dimissioni

Il primo cittadino è il legale rappresentante della tabaccheria dove venivano venduti oggetti griffati Fendi, Chanel e Luis Vuitton

Il sindaco di Portofino, Matteo Viacava, è indagato per contraffazione e messa in commercio di merce contraffatta. Oltre ad amministrare una delle perle della costa ligure è anche il legale rappresentante di una tabaccheria al numero 13 di piazza della Libertà di cui detiene la licenza dal 2005. Nel negozio, secondo le indagini ancora in corso della Guardia di finanza, si sarebbero venduti accessori taroccati esposti sul marciapiede o appesi all’interno dell’attività. L’inchiesta della procura di Genova è nata da un articolo de il Fatto Quotidiano, pubblicato il 19 settembre. Le fiamme gialle nel magazzino della tabaccheria hanno trovato 90 capi falsi. Per ora Viacava è l’unico indagato anche se l’Ansa non esclude che le indagini possano allargarsi a chi gestisce realmente il negozio e ai vigili urbani che hanno la loro sede lì accanto e un parcheggio riservato davanti alla vetrina. Nell’articolo de il Fatto venivano riportate anche le parole del primo cittadino, contattato per avere una sua versione della vicenda: «No guardi, non sono mica i marchi originali, abbiamo degli artigiani che li fanno ma sono simili, non sono quelli veri eh». E non contento aggiunge: «Io mi occupo di manutenzione delle barche, faccio il sindaco, non seguo direttamente il negozio». Ma riattacca il telefono quando il giornalista gli fa presente che era anche lui lì quando è entrato in quella tabaccheria. Tra i brand che sarebbero stati contraffatti ci sarebbero Fendi, Chanel e Louis Vuitton, accessori che venivano venduti a un prezzo ribassato, 75 euro circa. A precisare la non originalità dei prodotti ci sarebbe anche un cartello “Handmade, made in Italy“. Contattati dalla testata, i brand hanno negato di aver canali di vendita in semplice tabaccherie e hanno chiesto foto da mandare ai loro uffici legali. Dopo lo scoppio del caso, il gruppo della lista di centro-sinistra che ha sostenuto alle regionali Ferruccio Sansa aveva chiesto le dimissioni del primo cittadino di Portofino: «Di solito sono i senegalesi a vendere le borse “taroccate”. A Portofino è il sindaco. Che le dimissioni siano vere, non fasulle come si fa sempre in Italia». Il presidente della Liguria Giovanni Toti aveva invece preso le difese del sindaco.

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