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Ada P., la studentessa picchiata dalla polizia a Torino: «Meloni e Piantedosi hanno deciso di manganellarci»

05 Ottobre 2023 - 07:04 Redazione
ada p. studentessa picchiata torino
ada p. studentessa picchiata torino
Studia Belle Arti e da mesi dorme in tenda. E racconta cosa è successo in piazza

Si chiama Ada P., studia Belle Arti a Torino e fa parte del comitato “Cambiare rotta”. Da mesi dorme in tenda davanti al Campus Einaudi. E due giorni fa era nel corteo che ha contestato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. È stata ferita da una manganellata durante le cariche della polizia. Oggi racconta a La Stampa cosa è accaduto. Per prima cosa risponde alla premier, che ha messo in dubbio la presenza di studenti al corteo: «Non è vero. Io per prima sono scesa in piazza come studentessa ed ero assieme a una trentina di altri universitari. C’erano anche i collettivi delle scuole, gli studenti dei licei e gli universitari delle tende da mesi in mobilitazione. Sì, Meloni dice che gli studenti non c’erano, ma non è vero. I presenti che sono stati portati in ospedale avevano tra i 14 e i 27 anni».

Cosa è successo

Ada dice a Chiara Comai che si trattava di «una protesta creata a livello cittadino contro la presenza della premier. In piazza c’erano varie anime politiche, come Potere al Popolo, e qualche centro sociale, che chiaramente non sono nostri nemici. Il nostro striscione, “Meloni a Torino non sei la benvenuta” era collettivo». Aggiunge che gli studenti non hanno tentato di forzare il blocco della polizia: «Ci hanno tenuti per due ore sotto il sole senza far passare neanche le bottiglie d’acqua. Nessuno era a volto coperto, non c’erano caschi né niente. Ci aspettavamo un piano di contrattazione del percorso con le forze dell’ordine». Spiega che gli studenti volevano arrivare ad arrivare dove si stava svolgendo l’intervento di Meloni oppure a piazza Castello. Ma sono stati caricati sotto la Mole.

«Avete rotto il cazzo»

Poi racconta la seconda carica: «Eravamo a 20 metri dal punto in cui eravamo appena partiti, stavamo per sciogliere la manifestazione. La Digos ha detto che avevamo “rotto il cazzo” e hanno mandato i poliziotti a picchiarci. Non ci aspettavamo questo livello di violenza, è stata la carica più violenta. Molti studenti sono stati mandati in ospedale proprio a ridosso della conclusione del corteo». Sempre secondo lei «il giorno dopo, lunedì 2, alcuni studenti sono stati manganellati per strada. Da qui il nostro tentativo di cercare un dialogo si è trasformato in dissenso nei confronti di un governo che non ascolta gli studenti». Adesso però la gestione della piazza ha chiarificato che «si è scelto di manganellare gli studenti. Piantedosi dovrebbe dimettersi. Insieme alla premier ha distrutto ogni tentativo di dialogo».

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