Australia, il referendum sui diritti dei popoli indigeni non passa: vittoria per il fronte del «no»

Se approvata, la proposta di modifica della Costituzione avrebbe creato un nuovo organo consultivo per dare voce alle comunità aborigene

Non è passato lo storico referendum australiano per riconoscere i diritti delle comunità indigene. Nelle scorse ore, sono quasi 18 milioni i cittadini che sono stati chiamati alle urne per esprimersi sulla proposta di modifica della Costituzione, risalente al 1901, e sancire il riconoscimento formale dei popoli aborigeni. Il quesito che è stato sottoposto agli australiani – obbligati a votare pena una multa di 20 dollari – è il seguente: «Progetto di legge: modificare la Costituzione per riconoscere i primi popoli dell’Australia stabilendo un organo consultivo aborigeno e isolano dello Stretto di Torres. Approvate questa modifica proposta?». Di fronte a questa domanda gli elettori si sono divisi in due, con la fazione del «no» che alla fine è riuscita ad avere la meglio. Anche se non tutti i seggi sono stati ancora scrutinati, l’emittente pubblica Abc dà per certa la mancata approvazione del referendum. Secondo i media australiani, il fronte del «no» si attesta sul 55,6% delle preferenze, mentre il «sì» si ferma al 44,4%. I risultati definitivi sono attesi per la giornata di oggi, sabato 14 ottobre. In caso di approvazione, il referendum avrebbe creato un nuovo organo consultivo – la cosiddetta “The Voice” – per valutare le leggi che riguardano le comunità aborigene. Un organo permanente, scelto in via esclusiva da quei 984mila cittadini – tra aborigeni e insulari dello stretto di Torres – che compongono il 3,8% della popolazione australiana. Secondo i sostenitori del «no», la riforma non è altro che un nuovo strato di burocrazia inutile, che concederebbe privilegi speciali alle popolazioni indigene. Chi sosteneva il «sì» afferma invece la necessità di dare voce a quelle comunità e risolvere le disuguaglianze di cui sono ancora vittime. «Quello che voglio vedere è il meglio dell’Australia. Siamo una grande storia di successo multiculturale», aveva detto il primo ministro australiano Anthony Albanese all’emittente pubblica Abc nelle ore precedenti al voto.


Credits foto: EPA/Con Chronis | Cittadini australiani in coda in attesa di votare a Melbourne (14 ottobre 2023)


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