Fondi finiti per la 18app. Renzi: «Il ministro Sangiuliano ha mentito». La smentita della maggioranza: «Si informi»

Sono tante le segnalazioni dei ragazzi nati nel 2004 che non sono riusciti a ottenere il cosiddetto Bonus cultura

Erano 230 i milioni di euro stanziati nell’anno 2023 per erogare, ai neo diciottenni, il cosiddetto bonus cultura. Uno dei provvedimenti di cui Matteo Renzi è stato portabandiera e che il governo Meloni, a inizio legislatura, ha smantellato. Tramite il sito 18app, i nati nel 2004 potevano scaricare un buono da 500 euro per acquistare libri, svolgere attività culturali e tanto altro. Tuttavia, da qualche settimana, le risorse previste sono terminate. Così, sulla pagina web dedicata è cominciato ad apparire il seguente messaggio: «Si comunica che il plafond previsto dall’articolo 1, comma 357, della legge 30 dicembre 2021, n. 234, quale limite massimo di spesa, è esaurito. Si rappresenta, pertanto, che la Piattaforma non consente più registrazioni». E sono tante le segnalazioni di ragazzi che lamentano di essere stati esclusi dall’iniziativa. C’è chi, ad esempio, ha aspettato a scaricare il buono per poter acquistare i testi universitari. Repubblica riporta la testimonianza di tale Monica Bettina. «La videata dice che i fondi sono terminati, eppure il termine per richiedere il bonus era fissato al 31 ottobre. Dal centralino del ministero mi dicono che non era mai successo. Questo è dunque il modo di aiutare le famiglie? Di permettere ai ragazzi di formarsi? Mia figlia, 2002, che studia Medicina, con il bonus ha comprato i libri di Anatomia. Le politiche sono contro la famiglia, contro i ragazzi. E il nostro premier dice di promuovere la natalità».


L’accusa di Renzi

Lo stesso Renzi ha attaccato, via social, il governo Meloni per l’accaduto: «L’esecutivo ha cancellato la 18app, lo strumento per avvicinare i ragazzi alla cultura. Ho denunciato questa scelta dieci mesi fa e sono stato accusato di fare allarmismo. Oggi purtroppo la verità viene a galla e il conto lo pagano i diciottenni. Il ministro Sangiuliano ha dunque mentito. E anziché metterci la faccia lo ha fatto pubblicando un freddo avviso sul sito. Così, tante famiglie che avevano contato sul bonus cultura per acquistare i libri universitari, si trovano con una spesa in più. Ma che paura può farvi, signori della destra, un ragazzo che legge o che va a un concerto? Perché odiate le librerie o i teatri? Spero che le opposizioni si sveglino e almeno sulla battaglia della 1aApp ci diano una mano in Parlamento. Io farò di tutto per lottare contro questa follia». L’anno prossimo, nel 2024, il bacino di risorse per un’iniziativa simile saranno ulteriormente ridotte, passando dai 230 milioni di euro di quest’anno a 190 milioni. Non ci sarà più la 18app a permettere ai ragazzi di acquistare libri o biglietti per i musei, ma la Carta Cultura e la Carta del Merito.


La smentita del centrodestra

Comunque, a poche ore dal post di Renzi, è arrivata la smentita del centrodestra: «La maggioranza non intende dimenticare i giovani che sono rimasti esclusi dalla 18app per quantificazione insufficiente del precedente governo. Valuteremo di introdurre la possibilità, per questi giovani nati nel 2004, di accedere comunque alla nuova Carta Cultura nel 2024, se in possesso dei nuovi requisiti. Tutti i giovani nati dal 2004 che si sono diplomati quest’anno con il massimo dei voti potranno inoltre accedere anche alla Carta del Merito e ottenere ulteriori 500 euro da spendere in cultura». Lo ha dichiarato Paolo Marcheschi, senatore di Fratelli d’Italia. Dopo la rassicurazione è arrivato l’attacco al leader di Italia Viva: «Renzi si informi. Lo stanziamento in atto nel 2023 per la 18app è quello predisposto dal precedente governo. A causa dell’esaurimento delle risorse, il ministero della Cultura non può più riconoscere il beneficio previsto per i nati nel 2004, come previsto dall’articolo 11 del regolamento adottato di concerto dai ministri Dario Franceschini e Daniele Franco, il 26 settembre 2022».

Come funzioneranno i due nuovi strumenti

Nella lunga nota, Marcheschi ha ripetuto anche il principio per cui la 18app è stata sostituita da una tipologia diversa di strumenti a disposizione dei giovani. «Con la legge di Bilancio 2023, la 18app è stata sostituita da due carte, che sono la Carta Cultura, rivolta ai diciottenni appartenenti a nuclei familiari con Isee non superiore a 35 mila euro, non più indistintamente a prescindere dalla condizione economica familiare, e la Carta del Merito, un premio, senza limiti di reddito, a chi ha ottenuto 100 o 100 e lode alla maturità entro l’anno in cui compie 19 anni. Lo scorso anno, la maggioranza è intervenuta rimodulando la misura per i giovani anche per correggere le numerose storture del sistema e porre un argine alle numerose truffe emerse in seguito alle indagini della magistratura». E l’esponente meloniano ha concluso anticipando che «si sta lavorando all’attivazione di una Carta Libri del valore di 100 euro per le famiglie con Isee non superiore ai 15 mila euro».

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