Roma, il mercato nero dietro il bonus 18app: gli studenti lo vendono su Telegram

La pratica si svolge sui gruppi o su Instagram ed è illegale

Dovrebbe essere il bonus che comprarsi solo ed esclusivamente biglietti per il cinema, per i concerto, libri, corsi e altre attività culturale. Ma in molti decidono di venderlo e guadagnarci soldi in contanti. Si tratta del bonus 18app, ideato anni fa dal governo di Matteo Renzi. È sempre successo e quest’anno, in particolare, emerge come gli studenti si organizzino in gruppi su Telegram o Instagram che stanno spopolando tra le scuole superiori di Roma. Si tratta di un vero e proprio mercato nero del bonus Cultura. In molti preferiscono far diventare quei 500 euro per fare shopping per loro stessi. Repubblica si è messa in contatto tramite Whatsapp con uno di questi “imprenditori”, che si pubblicizza da giorni su Instagram sulla pagina Libreria_scolastica_store. Tutto questo avviene alla luce del sole, nonostante la legge prevede che «nessuno può chiedere di scambiare il bonus o convertirlo in denaro».


Come funziona la truffa

Ma la pagina in questione non ha intenzione di nascondersi: «Convertiamo il 18app in soldi», si legge dentro. Oltre a «Ricevi subito i tuoi soldi» con «Postepay, PayPal o bonifici». «Noi compriamo il fondo 18app a 400 euro», dice “l’imprenditore” su Telegram. E si tratta di una persona molto giovane, forse un ragazzo sui vent’anni. «Ma non è che ci beccano?», chiede la giornalista. Ma la preoccupazione non c’è: «No, è tutto tranquillo». Nel canale in questione sono oltre 6mila le persone iscritte. Inizialmente a scrivere è un bot, che fornisce tutte le informazioni utili. «Il procedimento è molto semplice. Devi
generare due buoni da 250 euro nella voce online, poi libro e ancora libro». Una vera e propria truffa ai danni dello Stato che coinvolge milioni di euro. Solo tra il 2018 e il 2020 si sono registrate frodi sul bonus per oltre 17 milioni di euro.


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