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Scommesse illegali, l’altra “talpa” di Fabrizio Corona a La Verità: «Ci sono audio di calciatori che puntano, li ha un avvocato»

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Maurizio Petra fa i nomi di Zaniolo ed altri. La storia del nipote che ha fatto da banco e la fuga da Roma per paura

Nella storia delle scommesse illegali irrompe la talpa di Fabrizio Corona. E stavolta con nome e cognome. La Verità oggi intervista Maurizio Petra, ovvero il “famoso” zio dell’ex dell’Inter Antonio Esposito. Il nome di Esposito è stato fatto dal quotidiano qualche giorno fa. Ma Petra aveva anche parlato con il Secolo XIX. Petra è un pregiudicato campano. Sarebbe da tempo «attenzionato» dalla polizia. E così, mentre nei confronti dell’ex fotografo dei vip arrivano le minacce di querela da parte di Nicolò Casale e Nicola Zalewski, Petra dice che c’è una chiavetta Usb in cui sono custoditi dialoghi tra calciatori che parlano di scommesse. Tra questi c’è Nicolò Zaniolo. È in mano a un avvocato di La Spezia e finirà agli inquirenti in caso di decesso dello stesso Petra. Che di recente ha subito un’operazione, mentre un suo incontro con Corona è finito sui giornali. In allegato c’è anche un testamento.

La chiavetta Usb

«Dispongo che la chiavetta Usb allegata al presente testamento sia consegnata a cura dell’avvocato M.B. […] alla Procura della Repubblica di Torino per riferimenti al calcio scommesse». si legge in un foglio autografo secondo quanto racconta Amadori. La memoria elettronica dimostrerebbe che il nipote Esposito fungeva da “banco” per le scommesse dei giocatori. Petra ha scritto al nipote in chat: «Sei tu che mi hai fatto ascoltare l’audio delle squallide discussioni familiari in cui si parla di soldi, di tradimenti, Rolex e firme sui conti correnti». Nel dossier si parla anche di prostitute non pagate e di protettori che avrebbero per ripicca sequestrato l’auto di un ex attaccante della Roma. Il nipote lo accusa di essere un bugiardo perché, secondo Petra, «nega anche l’evidenza». Poi Petra rivela il presunto contenuto degli audio: «In uno si sente chiaramente la voce di Antonio e di Zaniolo che conversano, secondo mio nipote, con altri calciatori di Serie A.

Gli audio

Uno ha un accento che sembra portoghese… parlano chiaramente di scommesse fatte, di somme vinte e perse (57.000 euro, 30.000, 6.000), di importi consistenti. Su specifica domanda di Antonio i presenti rispondono menzionando i nomi di Lamela, Gyasi, Barella, lo stesso Niccolò. Si sente Antonio dire: “State attenti, se vi beccano vi inc…” o qualcosa del genere. Mio nipote chiede anche: “Ma dove vi mettete a giocare?”. E, non ricordo chi, risponde: “Nelle stanze”, senza specificare a quali stanze si riferisse». Lamela ha lasciato la Roma nel 2013. Dopo il Tottenham, negli ultimi due anni ha giocato nel Siviglia. Secondo Petra il riferimento è a Dubai. Emmanuel Gyasi gioca attualmente nell’Empoli dopo aver militato nello Spezia dal 2018 al 2023. Anche Barella ha smentito furiosamente minacciando querele: non ha mai giocato e annuncia una querela per Corona.

Esposito e Zaniolo

Il testimone dice che il nipote ha raccolto documenti che si trovavano in due telefonini sino al 7 dicembre 2022. Lui caricava i file su un pc e poi li spostava sulla chiavetta. Petra fa intendere di aver recuperato i file prima della cancellazione. La storia sarebbe questa: «Antonio mi ha detto che scommetteva per sé e per Nicolò e quando gli ho chiesto se l’amico fosse così stupido da puntare sulla Roma, mi ha mostrato una chat con Nicolò in cui lo stesso lo invitava a giocare su una partita di Coppa Italia dei giallorossi, non ricordo contro chi. Gli ha inviato gli estremi della scommessa e del sito e lo ha invitato a prelevare con il suo (di Zaniolo, ndr) bancomat il denaro contante. Per questo gli ha inviato anche il pin della carta».

La foto

Aggiunge che il nipote ha inviato ai familiari una foto in cui ha il volto tumefatto (ma secondo La Verità sembra un fotomontaggio) e il padre ha denunciato. Si parla anche della madre di Zaniolo Francesca Costa che avrebbe fatto avere delle provvigioni a Esposito. Si parla anche di un appartamento a La Spezia venduto «prima al compagno di sua madre e, poi, dopo cinque mesi, l’ha fatta rivendere agli Zaniolo. Credo che in entrambi i casi il pagamento lo abbia incassato mio nipote». L’altra “fonte” di Corona ha detto qualche giorno fa di aver inventato tutto. Sostiene anche di averlo detto a Corona. La “talpa” dice che Corona ha mandato illegalmente in onda il filmato con la sua telefonata.

Il banco

Secondo lo zio, il nipote avrebbe fatto da banco per le scommesse: «Mi ha solo confessato di essersi rovinato per far fronte al pagamento delle vincite perché i giocatori pretendono il pagamento immediato. E per saldare la parte di sua competenza sarebbe stato costretto a mettersi nelle mani degli strozzini accumulando debiti su debiti». Poi mostra il cellulare con un suo messaggio a Esposito: «Sappi che possono offrirmi qualsia cifra, ma io non smentirò neanche una virgola! Io non sono mica come te! Loro si sono comprati il tuo silenzio con quattro spiccioli. Cosa pensi che non si sia capita la mossa della tua improvvisa sparizione […]. Hanno sentito puzza di bruciato e ti hanno nascosto per far cadere tutte le responsabilità su di te».

La fuga

Ora, dice, il nipote è nascosto in un paesino sperduto e lontano da Roma e da sua figlia. «Sì, all’improvviso, non ha chiamato il padre e la madre per annunciarlo, dalla sera alla mattina è partito. Ci ha contattato la compagna per dirci che era sparito e non sapeva dove fosse. Non le dico la preoccupazione».

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