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Il passaggio all’elettrico spaventa il comparto auto: «Un’azienda su sei pronta a cambiare settore»

24 Ottobre 2023 - 09:59 Redazione
Tra le imprese che si occupano di componentistica, solo il 42,8% è già orientato verso l'auto elettrica

L’industria italiana dell’automotive si trova di fronte a un bivio. E a incidere sul futuro del settore è la decisione dell’Unione Europea di vietare a partire dal 2035 la vendita di nuove automobili con motori a benzina e diesel. In Italia l’intera filiera conta 2.167 imprese e circa 167mila lavoratori. La regione in cui si concentra buona parte delle aziende è il Piemonte, dove operano 728 imprese e quasi 57mila addetti. Di fronte alle nuove regole europee, rivela un nuovo studio realizzato da Anfia e dalla Camera di Commercio di Torino, più di metà del comparto auto non è ancora pronto ai motori elettrici. Secondo i dati dell’osservatorio, riportati oggi da Repubblica, solo il 42,8% delle aziende non prevede di apportare trasformazioni al proprio modello di business perché già orientate verso l’elettrico. Il restante 57,2% si trova ora a dover mettere a punto una nuova strategia per adeguarsi alle nuove regole di Bruxelles.

Nel 2022, scrive Repubblica, le aziende di componentistica in Piemonte hanno visto crescere il fatturato del 5,8%, pur vedendo il numero di occupati scendere dell’1,3%. Ora, di fronte al nuovo regolamento auto approvato in via definitiva dalla Ue, le aziende si dividono. Più di una su quattro (il 26,1%) non considera l’idea di cambiare business e compiere la transizione verso l’elettrico, proiettandosi verso mercati esteri dove non ci sono restrizioni in materia. Il 17,4% delle aziende – soprattutto quelle di componentistica – non esclude l’idea di dedicarsi ad altri settori. Una prospettiva che per un’azienda su dieci viene vista addirittura come l’unica ipotesi possibile per garantirsi un futuro. C’è poi l’incognita della concorrenza dalla Cina. Nella filiera della componentistica piemontese, oltre un’azienda su tre (il 36%) vede l’avvento di nuovi player cinesi come una minaccia. Solo il 16% parla invece di un’opportunità.

Credits foto: ANSA/Tony Vece | Alcune auto all’esterno della fabbrica di Stellantis a San Nicola di Melfi, Potenza (21 gennaio 2021)

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