Auto elettriche, il consiglio degli esperti all’Ue per contenere la Cina: «Fate veicoli più piccoli»

Secondo Transport&Environment, la diffusione di auto di piccole dimensioni darebbe una spinta al mercato dell’elettrico. Ma in Europa i produttori puntano sui SUV

Uno dei pilastri della transizione ecologica intrapresa dell’Unione Europea riguarda la trasformazione del settore dei trasporti. Più in particolare, il passaggio dalle auto a motore endotermico ai veicoli elettrici. Il tema è finito anche nel discorso di Ursula von der Leyen al Parlamento europeo, in cui la presidente della Commissione ha accusato la Cina di concorrenza sleale. «I mercati globali sono inondati di auto elettriche economiche cinesi. E il loro prezzo è mantenuto basso artificialmente da ingenti sussidi statali che distorcono il nostro mercato», ha detto la presidente dell’esecutivo all’Eurocamera. Al di là delle accuse di von der Leyen, il dominio di Pechino sulla mobilità elettrica è una questione su cui a Bruxelles ci si interroga da tempo. Come possono le aziende europee rimanere competitive, quando il 57% delle auto elettriche che circolano nel mondo si trova in Cina? Una possibile risposta arriva dall’ultimo studio di Transport&Environment, un’organizzazione indipendente che si occupa di trasporti e sostenibilità. Per tenere il passo con i concorrenti cinesi, suggeriscono gli esperti di T&E, l’Europa deve puntare sulla produzione di auto di piccole dimensioni.


Lo studio

La conclusione dello studio nasce da una considerazione: oggi il principale ostacolo per i consumatori è il prezzo dei veicoli elettrici. Puntando su auto di piccole dimensioni, sostiene il rapporto, le vendite aumenterebbero e i produttori europei potrebbero ottenere entro il 2025 un margine di profitto ragionevole, pari a circa il 4%. «Un veicolo elettrico di piccole dimensioni da 25mila euro potrà cambiare le carte in tavola e favorire l’adozione delle auto elettriche da parte del grande pubblico – spiega Carlo Tritto, policy officer di T&E -. Portare questi modelli sul mercato rapidamente sarà fondamentale per competere con i rivali cinesi, che stanno già percorrendo questa strada». A confermare l’analisi degli esperti di T&E è anche un sondaggio condotto da YouGov, secondo cui l’arrivo di auto elettriche più economiche e più piccole accelererebbe la transizione europea del settore dei trasporti. In Italia, per esempio, il 27% dei potenziali acquirenti di nuove auto intende già comprare un veicolo elettrico il prossimo anno. Ma quando viene offerta l’opzione di una piccola auto da 25mila euro, la percentuale di nuovi potenziali acquirenti sale al 38%.


Il dominio dei SUV in Europa

A differenza di quanto avviene in altri mercati, per esempio in Cina, le case automobilistiche europee stanno abbandonando la produzione di auto piccole ed economiche, come la Fiat Punto, la Peugeot 208, la Citroen C1 o, più recentemente, la Ford Fiesta. Al loro posto, i produttori del Vecchio Continente stanno puntando su vetture più grandi e costose, che garantiscono margini di profitto più elevati. Nel 2010, i Suv rappresentavano il 9% del totale di auto vendute in Europa. Oggi la percentuale è salita al 53%. Anche limitando lo sguardo al solo mercato delle auto elettriche, la situazione non cambia: nel 2022, il 51% di veicoli elettrici venduti in Europa erano Suv. Le auto di grosse dimensioni rappresentano un problema non solo dal punto di vista ambientale, ma anche della sicurezza. Sempre più città in Europa stanno promuovendo misure per disincentivare l’uso di Suv nelle aree urbane, con il Financial Times che ha rivolto addirittura un appello ai governi affinché «regolamentino i Suv fino a farli scomparire».

Credits foto: EPA/Olivier Matthys | Una fabbrica di auto Volvo a Ghent, in Belgio (29 agosto 2023)

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